Non ricorda nulla. Non sa chi è, non rammenta il suo nome, sul suo passato è buio fitto. E nessuno sembra sapere niente della sua identità. E’ un mistero. Un giallo, per il Regno Unito. Sono passati più di quattro mesi quando l’uomo è stato ritrovato a Weymouth, una cittadina di 50 mila abitanti sulla costa della Manica nel Dorset. Ma ogni indagine fino a oggi si è rivelata vana. Così la polizia ha chiesto aiuto ai media. A quelli inglesi ma anche a quelli internazionali. Perché, nel nulla più assoluto, ogni ipotesi è possibile. Anche quella che possa provenire da lontano. Tutto inizia il 28 settembre. Quando l’uomo, tra i 40 ei 50 anni, viene soccorso vicino al lungomare ma non può dire agli agenti chi sia o da dove provenga. Gli agenti svolgono una serie di indagini, anche il controllo incrociato incluso il controllo delle denunce di persone scomparse raccolte da altre forze di polizia, ma non sono riuscite a venire a capo di niente. Così sono state diffuse le sue foto, nella speranza che qualcuno possa riconoscere lo smemorato e farsi avanti.
La polizia del Dorset spiega che l’uomo parla con un accento dell’Europa orientale e si ritiene che la sua prima lingua sia il lettone. Quando è stato trovato, aveva capelli castani arruffati lunghi e ricci e una barba castana e indossava un casco da motociclista nero senza visiera e una giacca di pelle nera. Indossava anche una camicia nera, un paio di pantaloni da completo neri sopra un altro paio di pantaloni neri e stivali marroni da lavoro. Portava uno zaino nero. È alto circa un metro e 75 ed è di corporatura snella. L’agente Becky Barnes della polizia del Dorset spiega: “Abbiamo continuato a condurre indagini per cercare di stabilire l’identità di quest’uomo, inclusi contatti con l’Interpol e altre agenzie partner. Tuttavia non siamo ancora stati in grado di confermare l’identità di quest’uomo; lui non è stato in grado di dirci chi è o fornire alcuna informazione sulla sua provenienza o sulla sua famiglia. Al momento resta sotto le cure del servizio sanitario”. Poi l’appello “a chiunque abbia informazioni relative alla sua identità”.
Per ora ci sono solo ipotesi. Sulla pagina web del Mirror i lettori hanno condiviso le loro ipotesi: c’è chi crede sia un immigrato, altri ipotizzano che possa soffrire di demenza o di una lesione cerebrale. C’è chi commenta: “Che tristezza. Potrebbe essere il padre, il figlio o il marito di qualcuno”. Ci sono precedenti? In Italia l’espressione “lo smemorato di Collegno” è entrata nell’uso comune. Si riferisce a un caso giudiziario avvenuto in Piemonte, che divenne mediatico (succedeva anche allora) tra il 1927 e il 1931. Intorno all’identità dell’uomo si articolò una vicenda lunghissima che riempì le pagine dei giornali, con due diverse famiglie che riconobbero l’uomo come parente. Una curiosità non da poco: il caso è raccontato da Leonardo Sciascia ne Il teatro della memoria.