Italia sì o Italia no? Il dilemma si pone quando veniamo a conoscenza che ci sarà l’ascolto dell’album internazionale dei Maneskin “Rush!” settimana prossima per le recensioni, anche se già Rolling Stone Usa ha fatto l’ascolto in anteprima a inizio di gennaio. Balza subito all’occhio che il primo ascolto con la stampa italiana di “Rush!” sarà senza la presenza della band. Incuriositi chiediamo subito all’ufficio stampa se sono previste conferenze o interviste. Del resto è un progetto discografico importante, con dei contenuti, le domande saranno tante. La risposta, un po’ a sorpresa e un filo imbarazzata, è stata no. Forse dopo l’uscita potrebbe esserci qualche spiraglio. Il dubbio, a quel punto, è se sia già prevista una copertina di qualche settimanale o qualche magazine. Ma al di là di questo non ci saranno incontri con i giornalisti. La direzione data “dall’alto” è chiara e poco può fare l’ufficio stampa che deve attenersi alle linee guida.
C’è un calendario internazionale da rispettare. Ecco che la favola della band italiana che da Via del Corso a Roma ha raggiunto la popolarità mondiale, dopo la vittoria a Eurovision con “Zitti e buoni” un po’ stride. Vengono subito in mente le parole di Laura Pausini che ha sempre detto che, nonostante abbia calcato da 30 anni i palcoscenici mondiali, quello italiano la emoziona (da) sempre e non manca mai all’appello della promozione e delle attività stampa per ogni suo nuovo progetto discografico. Vecchia e grande lezione professionale (e di stile).
Sia chiaro la band è libera di fare le sue scelte, così come il nuovo management. Tanto che proprio ieri sera la band ha rilanciato un evento, sponsorizzato da Spotify, che avrà come location Roma il 19 gennaio, giorno prima dell’uscita del disco. Nulla a che vedere però con le attività stampa. E qui ci viene un dubbio. C’è chi su Twitter li difende, accusando la stampa italiana di non essere stata benevola nei loro confronti. In realtà ricordiamoci che le votazioni della Sala Stampa di Sanremo nel 2021 contribuirono con fermezza alla vittoria della band. C’è chi dice che ormai sono artisti internazionali e che, quindi, il mercato italiano ha poco appeal, chi afferma invece che si sono montati la testa, chi semplicemente ha insultato chi sta scrivendo (per via di un tweet). Sull’ultimo punto tacciamo.
Torniamo al punto di partenza con una domanda semplice semplice: perché Laura Pausini, dopo il successo internazionale, mette l’Italia come priorità per le attività stampa – cosa che accade anche nel resto del mondo con altri artisti, vedi i Coldplay per il Regno Unito– e i Maneskin (per ora, forse) no? Naturalmente va da sé che noi di FQMagazine parleremo comunque del disco (lo recensiremo senza alcun pregiudizio come sempre fatto), della band e parteciperemo alle “attività stampa” consentite ad ora. Ai Maneskin gli si vuol comunque bene, sin dalla loro prima apparizione a X Factor nel 2017.