Tutti scarcerati. Dopo i tre tifosi romanisti, anche l’unico ultrà del Napoli arrestato in flagranza differita per gli scontri lungo la A1 all’altezza di Arezzo è stato rimesso in libertà. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Ivana Salvatore non ha convalidato l’arresto dopo che l’avvocato del supporter ha depositato un video, acquisito e visionato dal giudice, che ha ordinato l’immediata libertà per Antonio Marigliano, ritenuto dalla Digos del capoluogo campano tra le persone coinvolte nel far west scatenatosi vicino all’area di servizio Badia al Pino est. Nel video, ha spiegato il legale Emilio Coppola, “si vede Marigliano che si allontana dagli scontri”. A suo avviso, “non era facile ma ieri a Roma e oggi a Napoli i giudici con le loro decisioni stanno dimostrando che la responsabilità è personale e non collettiva”.
L’ultima scarcerazione avviene nelle stesse ore in cui il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha incontrato al Viminale, insieme al collega dello Sport Andrea Abodi, i vertici del calcio italiano per coordinare una risposta ai disordini di domenica. Insieme al presidente della Figc Gabriele Gravina e al numero uno della Lega Serie A Lorenzo Casini, e alla presenza anche del capo della Polizia Lamberto Giannini e al presidente dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive Paolo Cortis, Piantedosi ha sottolineato che oltre a valutare divieti di trasferta mirati serve maggior coordinamento sulla definizione dei calendari. In sostanza ha chiesto alla Lega Serie A e all’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive di raccordarsi per evitare, come accaduto domenica, che date e orari delle partite possano facilitare l’incrocio durante le trasferte di tifoserie rivali.
Del resto, come svelato da Ilfattoquotidiano.it, circa venti giorni fa l’Osservatorio aveva messo nero su bianco le difficoltà di monitorare gli spostamenti dei tifosi nelle autostrade anche a causa dello “spezzatino” dei match. Il tutto, è stato sottolineato dalle parti, partendo dalla consapevolezza che in ogni caso il numero di incidenti e di casi di razzismo o discriminazione è drasticamente diminuito negli ultimi 4 anni. Si va quindi verso la conferma, sostanzialmente già anticipata da Piantedosi negli scorsi giorni, che non ci sarà alcun nuovo intervento normativo, ma piuttosto si prospettano provvedimenti restrittivi con le norme già esistenti. Si è inoltre sottolineato, nel corso dell’incontro, l’importanza dell’utilizzo di maggiore tecnologia con investimenti ingenti, ma necessari, da parte delle società, con l’auspicio che le passate perplessità sollevate dal Garante della privacy saranno superate. In particolare, sono stati i vertici del calcio a evidenziare la necessità di un ricorso alle tecnologie più avanzate anche con il riconoscimento facciale, in modo da identificare in tempi brevi i responsabili degli scontri. Quello di oggi è stato un primo incontro, ne seguiranno altri ed il confronto con il mondo sportivo sarà costante.