I giornalisti dell’agenzia di stampa Dire hanno proclamato una giornata di sciopero per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi di novembre e dicembre. La situazione di crisi nella quale versa l’agenzia ha portato la proprietà a congelare le mensilità per i dipendenti che già dall’inizio di dicembre sono in stato d’agitazione a causa della comunicazione dell’azienda sull’interruzione del percorso di ammortizzatori sociali che dura ormai da molti mesi e che lascerà spazio a un piano di esuberi pari a circa il 30% della forza lavoro.

In un comunicato dei giornalisti si legge che alla situazione già gravissima del ritardo nel pagamento degli stipendi si è aggiunto lo sconcerto per la proposta di un piano di riorganizzazione, presentata ieri pomeriggio dall’azienda e ricevuta dal CdR, che individua circa 20 esuberi. “L’assemblea dell’Agenzia di Stampa Dire esprime netta contrarietà nei confronti di questo documento che presenta profili fortemente discriminatori e punta a spaccare lo spirito di solidarietà interno alla redazione – si legge nel comunicato – Non pone inoltre nessuna iniziativa per il rilancio e la sostenibilità dell’attività dell’azienda, eludendo gravi criticità a livello organizzativo. Il documento ricevuto prevede infatti solo tagli al personale e alle redazioni, ponendo a grave rischio la continuità delle attività nelle diverse unità produttive, e svilisce in maniera intollerabile i sacrifici compiuti dal corpo redazionale in questi mesi con i contratti di solidarietà. Nel documento sono inoltre presenti diverse incongruenze sull’effettiva copertura economica delle attività legate ai territori”.

Da qui la nuova richiesta del corpo redazionale a trovare soluzioni “eque e non discriminatorie”, rifiutando la possibilità di una cassa differenziata stigmatizzando la quasi totale esclusione delle figure apicali dal coinvolgimento nella cassa tranne in un caso di un caporedattore previsto a zero ore. Così, l’assemblea delle giornaliste e dei giornalisti dell’Agenzia di Stampa Dire ha deciso di procedere con un giorno di sciopero mercoledì, un secondo giorno di sciopero da proclamare a breve in assenza di notizie positive sugli stipendi e, infine, lo sciopero a oltranza delle firme e l’astensione dal caricamento dei pezzi sul sito internet per i redattori che non fanno parte della redazione web.

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