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Antonio Caprarica all’attacco: “Più che un libro di rivelazioni, Harry ha scritto un libro di lamentazioni”

“Più che un libro di rivelazioni è un libro di lamentazioni”, ha spiegato l’ex inviato Rai a Londra intervistato da Fanpage bollando come questioni risapute il fatto che William avesse un brutto carattere e Carlo III fosse un pessimo padre

di Davide Turrini

Che noia, che barba. Che barba, che noia. Antonio Caprarica, in versione Sandra Mondaini, commenta l’uscita editoriale dell’anno, e forse del decennio, ovvero Spare – Il Minore (Mondadori), scritto dal principe Harry. “Più che un libro di rivelazioni è un libro di lamentazioni”, ha spiegato l’ex inviato Rai a Londra intervistato da Fanpage bollando come questioni risapute il fatto che William avesse un brutto carattere e Carlo III fosse un pessimo padre. “Che Harry abbia perso la verginità con una donna più anziana, o che prendesse cocaina, o che sparasse ai talebani sono fatti suoi (?). Ma non ci dice più di quanto potevamo già immaginare o sapevamo già sulla Famiglia Reale”, ha proseguito Caprarica. Dimenticando, però, che intanto questi dettagli sono diventati pubblici quando prima non erano mai stati conosciuti o confermati, e che poi raccontati in un contesto autobiografico intimo, articolato e per certi versi anche accorato sono un po’ differenti dai brutali estrapolamenti del passato quando biografi si cimentavano in agiografie celebrative dei reali o gole profonde da scantinato andavano a rovistare tra i rifiuti di Balmoral per poi diventare titoli a nove colonne sui tabloid. Caprarica peraltro continua con un vaticinio: “Non è il libro destinato a spiantare (?) la popolarità dei Reali, anzi è quello di Harry che si trova al punto più basso in questo momento”.

Sarà, ma Spare in un solo giorno in Inghilterra ha venduto oltre 400mila copie e la stampa britannica ha ricordato che sono cifre di vendita che ricordano quelle di un altro Harry, il maghetto Potter. Infine nel giudizio dell’esperto della casa monarchica dei Windsor traspare quello che per decenni è stato l’atteggiamento pregiudiziale della stampa scandalistica verso il secondogenito di Carlo, figlio di “scorta” (da qui il titolo del libro), anello inevitabilmente più debole della catena gerarchica dei reali britannici appena dopo la morte di Lady D. Oltre al fatto che Harry in Spare mostra proprio il contraltare filosofico e attitudinale a secoli di imperialismo monarchico imbalsamato e rigidissimo, mai fermatosi un istante a osservare nel profondo gli esseri umani della propria famiglia oltre i ruoli finto istituzionali da regnanti per grazia ricevuta da un passato coloniale e medioevale storicamente impresentabile.

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