Televisione

“C’è Posta per Te”, il programma di Maria De Filippi segnalato all’Agcom: “Misoginia senza un intervento da parte della conduttrice”

Nel mirino la storia di Stefano e Valentina, quest'ultima si è rivolta al programma per riconquistare il marito dopo averlo tradito, convinta di essere innamorata di un altro uomo.

di Giuseppe Candela

Questa è la storia di un matrimonio interrotto” che ha aperto la nuova stagione di “C’è posta per te“, il people show dei sentimenti che ha incollato allo schermo 5 milioni di telespettatori con il 30% di share. Nel mirino la storia di Stefano e Valentina, quest’ultima si è rivolta al programma per riconquistare il marito dopo averlo tradito, convinta di essere innamorata di un altro uomo.

“‘C’è posta per te’ inscena misoginia senza un intervento da parte della conduttrice“, fa sapere l’organizzazione non governativa Differenza Donna che ha deciso di segnalare la puntata in onda il 7 gennaio scorso all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). Per la Ong che dal 2020 gestisce il 1522, numero antiviolenza e antistalking attivo dal 2006, Canale 5 avrebbe “divulgato la storia di una relazione sentimentale connotata da sopraffazione, denigrazione e mortificazione dell’uomo sulla donna, rappresentando una dinamica misogina delle relazioni in assenza di qualsivoglia intervento correttivo da parte della conduttrice”.

“Tradire una persona ma anche trattare male una persona è grave”, aveva in realtà detto De Filippi in puntata ricordando al suo ospiti gli atteggiamenti nei confronti della donna. Sui social in molti aveva subito parlato di una “relazione tossica”. Dal 2018 il marito Stefano avrebbe iniziato a trattarla male, dandole dell’incapace, della stupida, nonché della persona inutile. Anche davanti ad estranei, in una occasione l’avrebbe obbligata a raccogliere delle patatine finite a terra, sbriciolandole con i piedi. Liti anche per un semplice parcheggio sbagliato, con un seggiolone della bambina lanciato.

Tutta questa vicenda secondo la Ong è un fatto molto “grave”, perché “ha riprodotto e legittimato in un vasto pubblico, quale è quello di un programma di prima serata del sabato, trattamenti inaccettabili che configurano se abitualmente riprodotti nelle relazioni, reati molto gravi che offendono beni giuridici di rango costituzionale”, ha concluso l’associazione.

Intanto la protagonista della storia, Valentina, con un post pubblicato sul suo profilo Instagram si schiera dalla parte di suo marito: “Torneremo a sorridere, perché quello che sei in fondo al tuo cuore solo io posso saperlo e chi ti conosce davvero. È facile dare pareri se non si conosce la persona e il vissuto, e io dopo averti sposato e averti donato tre figli penso che come ti descrivono non sei. Ognuno di noi ha qualche difetto, chi più chi meno, ma se siamo ancora qui è perché quel mostro come ti descrivono non conoscendoti tu non lo sei…E sì torneremo a sorridere ma di nuovo insieme”.

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