Calcio

Domeniche Bestiali – Ad Aberdeen il Var è in un furgoncino in stile gelati e hot dog

La rubrica del giovedì con il bestiario di ciò che accade nelle serie minori del pallone italiano (e non solo). Le perle nei comunicati della giustizia sportiva regionale, quelle dei calciatori in campo e dei giornalisti in tribuna stampa

Le domeniche bestiali sono un mondo parallelo. Un mondo dove spesso le cose assumono contorni differenti rispetto alla realtà: uno scosceso e irregolare appezzamento di terreno diventa un campo da calcio, il gommista del paese un centravanti implacabile, un tiro che va fuori un goal e il Dibu Martinez campione del mondo. Specie al ritorno dalle festività poi i contorni delle cose e dei fatti delle domeniche bestiali diventano ancora più incerti, generando mostri che Goya a confronto ha più certezze di Pep Guardiola.

IL GOL SLIMER
Se quello di Geoff Hurst nella finale del Mondiale 1966 è il gol fantasma per eccellenza quello di Sabatelli del Castellana passerà alla storia come il gol Slimer. Sì, perché il fantasma inteso come spettro ha pure un’aura di nobiltà, una certa eleganza: Slimer, il mostriciattolo bavoso, verde e bitorzoluto dei Ghostbuster è bruttarello… e non esiste. E infatti capita che durante la partita tra Noicattaro e Castellana di Prima categoria pugliese su un cross rasoterra Sabatelli tiri cogliendo evidentemente l’esterno della rete. L’arbitro però vede un gol. Errore evidente, ma di un ragazzino di una ventina d’anni. Errore quindi non cacofonico quanto i calciatori del Castellana che si mettono pure ad esultare. La partita finisce 1-0 proprio per effetto dello Slimer di sopra. Poi la società del Castellana si è scusata per l’accaduto, e il presidente in una nota ha annunciato che chiederà di rigiocare la partita. Il Noicattaro a ragione ha chiarito che qualora non si rigiocasse abbandonerebbe la competizione. Stanti anche i video che testimoniano l’inequivocabile errore è molto probabile che si vada verso la ripetizione della partita… anche perché altrimenti da Slimer si passerebbe a Marshmallow Man.

GELATI, HOT DOG, BIBITE, REVISIONE EPISODI DUBBI DI GIOCO
E se ci fosse stato un Var a Noicattaro non avrebbe potuto essere che quello immortalato ad Aberdeen e che gli amici della splendida pagina Facebook “Il Calcio Scozzese” (che ringraziamo per averci concesso la foto) ci hanno fatto notare. La postazione per rivedere gli episodi di gioco qui è in un furgoncino che sembra proprio di quelli che girano per vendere gelati e hot dog. Tant’è che nell’immagine si vede anche un bimbo assieme al papà all’esterno del furgoncino: chissà se avrà chiesto un gelato o un calcio di rigore per la squadra del cuore.

SCAPPATEEEEE, UN BICCHIERE DI PLASTICA!!!
Come detto, nelle domeniche bestiali cambia la percezione delle cose, magari anche del loro peso specifico e dunque della relativa pericolosità. Capita così che il Pontedera in Serie C venga multato di 3mila euro per “fatti contrari alle norme in materia di ordine e di sicurezza e per fatti violenti commessi dai propri sostenitori, integranti pericolo per l’incolumità pubblica, consistiti nell’aver lanciato dalla Gradinata Nord, al 40° minuto, un bicchiere di plastica nel recinto di gioco, senza colpire alcuno”. Avesse colpito qualcuno invece…

HO PORTATO IL PALLONE!
La regola del “portare il pallone” è una di quelle non scritte ma che vige ad aeternum su ogni campo di calcio dalla brecciolina alla Champions. Chi lo porta gode di un prestigio speciale e di una sorta di immunità. Il mancato riconoscimento di tale status ha fatto giustamente infuriare Lukas Podolski: l’ex Bayern ha organizzato un torneo di beneficenza di calcio a 5, la “Schauinsland Reisen Cup” e durante una delle partite l’arbitro gli ha fischiato un fallo contro. Lukas ha tentato di spiegargli che la baracca l’aveva messa su lui, palloni inclusi, ma l’arbitro non ha voluto sentire ragioni e l’ha espulso. L’ex attaccante ha concluso lanciando una bottiglietta in campo… e si presume portandosi via il pallone.

AGGIORNAMENTO SETTIMANALE SULLE ATTIVITÀ DEL DIBU MARTINEZ
Ha comprato un cane: un malinois belga. “Per dimostrare che non ho niente contro chi abbaia in quella lingua lì”, sarà stato il consuetamente sobrio commento del nostro santo protettore.