Il parlamentare, 48 anni, ha accusato un malore improvviso in seguito al quale è svenuto: dopo un primo controllo nell'ambulatorio parlamentare, è stato deciso per precauzione il trasferimento nell'ospedale romano, dove trascorrerà la notte in osservazione. Gli auguri bipartisan per una "pronta gaurigione"
Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera, è stato colto da un malore alla Camera nel pomeriggio. Soccorso immediatamente dal personale sanitario di Montecitorio, è stato trasportato d’urgenza al policlinico Gemelli. Il parlamentare, 48 anni, ha accusato un malore improvviso in seguito al quale è svenuto: dopo un primo controllo nell’ambulatorio parlamentare, è stato deciso per precauzione il trasferimento nell’ospedale romano, dove si trova ricoverato per accertamenti. È probabile, in base agli esami diagnostici, che si sia trattano di un malore da stress. Richetti rimarrà per precauzione stanotte in osservazione, quindi venerdì farà una risonanza magnetica e dopo l’esito verrà deciso se potrà essere dimesso.
“Niente scherzi Matte’, mi raccomando”, ha twittato Calenda. E poi Enrico Letta: “Dai Matteo! Ti rivogliamo presto in forze!”. Auguri per una “pronta guarigione” sono arrivati da quasi tutti i partiti. “Abbiamo appreso del problema di salute che ha colto Matteo Richetti e ci auguriamo di vederlo presto in aula. A lui e alla sua famiglia un grande in bocca al lupo a nome di tutta la Lega”, hanno scritto i capigruppo di Camera e Senato del Carroccio Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Messaggio simile anche da Fratelli d’Italia e Forza Italia, nonché da Luana Zanella e Angelo Bonelli a nome di Alleanza Verdi-Sinistra. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle alla Camera si dice “vicino” a Richetti e “gli augura una pronta guarigione”.
Nato a Sassuolo nel 1974, Richetti è cresciuto a Spezzano di Fiorano. Dopo aver guidato la sezione della Margherita a Modena, è stato due volte consigliere regionale in Emilia-Romagna a partire dal 2005 ricoprendo anche la carica di presidente del Consiglio regionale dal 2010 al 2012. L’anno successivo la prima elezione in Parlamento, alla Camera, seguita dal secondo mandato nel 2018. Nel 2019 ha lasciato il Pd – di cui era stato anche portavoce – per aderire ad Azione di Carlo Calenda, venendo eletto presidente del partito nel febbraio di un anno fa.