Ancor prima di aspettare l’esito di un voto che li dà per favoriti, Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia si pigliano Palazzo Lombardia. O quantomeno se ne pigliano una parte, in barba alle norme sulla par condicio. La due giorni organizzata per il 13 e 14 gennaio dal ministro Daniela Santanchè per il lancio della campagna elettorale, con la presidente del consiglio a chiudere l’evento in video, si terrà infatti a Milano nell’auditorium Testori, all’interno del grattacielo che ospita la giunta regionale. Dunque non la sala conferenze di un hotel, ma lo spazio di una sede istituzionale. Che come tale non potrebbe essere usata per eventi politici in periodo elettorale. Lo dice anche la delibera di giunta con cui nel 2018 Attilio Fontana e i suoi assessori hanno stabilito le tariffe per gli eventi commerciali da tenersi negli spazi definiti “istituzionali”: l’auditorium Testori, con i suoi 350 posti, può essere affittato per 5.000 euro al giorno più Iva e più polizza assicurativa obbligatoria, scontati a 2.500 per le associazioni senza scopo di lucro. Tra queste, si legge, sono inclusi “i partiti politici, fuori dal periodo di par condicio”.

Dopo che una settimana fa qualche agenzia di stampa ha dato notizia dell’evento, si accorge che qualcosa non torna il capogruppo del Pd al Pirellone, Fabio Pizzul: “È una cosa mai vista prima – accusa -. Dal 29 dicembre, inizio del periodo di par condicio, in consiglio regionale è vietata ogni riunione aperta al pubblico, da chiunque sia organizzata, che preveda la presenza anche di un solo candidato, mentre a Palazzo Lombardia, sede della giunta regionale, un partito di governo può addirittura fare il lancio della sua campagna elettorale”.

In effetti un documento del Consiglio regionale sulla “Attività di comunicazione istituzionale nel periodo elettorale”, che si rifà alla legge n. 28 del 22 febbraio 2000, cioè quella sulla par condicio, stabilisce: “È sospeso l’uso degli spazi e delle sale del Consiglio da parte di soggetti esterni per iniziative che riguardino tematiche elettorali ovvero per iniziative alle quali partecipino candidati alle elezioni”. Non si capisce dunque perché eventi elettorali non si possano fare al Pirellone, sede del consiglio regionale, ma si possono fare a Palazzo Lombardia, sede della giunta. E quello di Fdi è di certo un evento elettorale, per di più con la partecipazione di tutto il suo stato maggiore: oltre a Meloni e Santanché, ci saranno i ministri Francesco Lollobrigida, Gennaro Sangiuliano e il presidente del Senato Ignazio La Russa, i parlamentari lombardi di Fdi, i candidati alle regionali e pure qualche isolato rappresentante degli alleati di centrodestra, tra cui il governatore Fontana.

“Fa specie che in questo evento tanto scorretto sia prevista la partecipazione di ministri e della stessa premier Giorgia Meloni”, aggiunge Pizzul. A rispondergli è direttamente Fontana, secondo cui gli spazi sono stati concessi da Aria – l’Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti – a fronte di una “offerta commerciale” da parte di FdI: “Anche il Pd ha fatto richiesta di avere a disposizione una sala, la Gaber, di Regione Lombardia, e quindi tutto sarà valutato. È una richiesta commerciale, non mi sembra che ci sia nulla, non mi sembra che si facciano due pesi e due misure: se il Pd facesse un’offerta commerciale sarebbe valutata anch’essa da parte di Aria”. Il governatore non tiene però conto di due cose: la delibera di giunta con cui lui stesso ha approvato un tariffario che, come detto, per i partiti cita la par condicio. E che dal Pd sostengono di non aver fatto alcuna richiesta formale di spazi istituzionali: “Quel che è accaduto – dice Pizzul – è che dopo aver saputo della convention di Fratelli d’Italia, abbiamo telefonato per raccogliere informazioni circa l’utilizzo di una sala della Regione, specificando che si trattava di un evento di partito, e ci è stato risposto, correttamente, che non era possibile. Ovviamente, nessuna richiesta è stata mai formalizzata. Le regole in Regione Lombardia valgono solo per le forze di opposizione, evidentemente”.

Twitter: @gigi_gno

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti

I nuovi Re di Roma

di Il Fatto Quotidiano 6.50€ Acquista
Articolo Precedente

Mollicone annuncia che l’italiano sarà “lingua ufficiale in Costituzione” ma lo fa utilizzando una parola straniera

next