“Un po’ italiano un po’ tunisino“. Così si presentava sui social Omar Neffati, attivista per i diritti e portavoce del Movimento italiani senza cittadinanza. Aveva 27 anni e ieri sera, giovedì 12 gennaio, è stato trovato senza vita nella sua casa a Sutri, in provincia di Viterbo. A dare l’allarme e ad allertare le forze dell’ordine sono stati gli amici e familiari che non riuscivano a mettersi in contatto con lui. Ma una volta arrivati nella sua abitazione, i soccorritori non hanno potuto fare nulla.
Attivo nel Pd e nella Cgil, da tempo Neffati portava avanti la battaglia per una legge sullo Ius soli e per ottenere l’uguaglianza dei tantissimi ragazzi e ragazze figli di immigrati. Quasi un milione di giovani, italiani di fatto ma senza diritti, che la politica ignora e fa finta di non vedere. Anche lui da oltre 20 anni aspettava di diventare italiano anche per lo Stato. Aveva soltanto sei mesi quando si era trasferito con i genitori dalla Tunisia a Sutri, in provincia di Viterbo. “Un piccolo paesino, ma per me è un ‘pezzo de’ core’” aveva raccontato in dialetto romanesco in un reportage del Fattoquotidiano.it, vincitore del premio di giornalismo digitale Calcata 4.0: Nuove storie di resistenza e disobbedienza. Era stato proprio Neffati a ritirare il riconoscimento lo scorso novembre.
“Ciao Omar, il nostro movimento è stato una casa per te” è il ricordo pubblicato sulla pagina del Movimento italiani senza cittadinanza. “E tu sei stato e resterai un fratello, un amico, un compagno. Insieme a tutte e tutti noi ti sentivi intero, riconosciuto in ogni tua parte, e pronto a confrontarti e a lottare per i diritti di noi figlie e figli di immigrati. Anche se cresciuto in questa Italia ingrata che non ti voleva guardare e mai ti ha concesso la cittadinanza. Fino alla fine”.
Cordoglio anche dal Tavolo Asilo e Immigrazione. “Apprendiamo con grande sgomento della scomparsa di Omar Neffati. Figlio di tunisini, arrivato da piccolissimo in Italia, – viene spiegato in una nota – viveva a Viterbo e a 27 anni non era ancora riuscito a ottenere, nonostante fosse di fatto un italiano, la cittadinanza. Tutte le associazioni che aderiscono al Tavolo Asilo e Immigrazione si stringono intorno ai familiari e ai cari con la certezza che continueremo a impegnarci insieme alle tante ragazze e ai tanti ragazzi che chiedono da anni di poter essere quello che già sono: cittadine e cittadini italiani”.
“Un militante e dirigente infaticabile” lo definiscono i giovani del Pd di Viterbo. “Ha affrontato con dedizione, tenacia e intransigenza tutte le battaglie per il riconoscimento e l’estensione dei diritti. Dai diritti di cittadinanza a quelli del lavoro e dell’inclusione sociale. Dalla difesa e valorizzazione di tutte le diversità alla lotta per costruire una società e un mondo più giusti per tutte e tutti. Omar non si è mai risparmiato con un impegno che spaziava dai Giovani Democratici al Pd, di cui era dirigente negli organismi locali, dalla Cgil al mondo associativo e del terzo settore”.