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“Non ho ucciso un piccione, non pagherò e non mi dichiarerò colpevole”: il famoso regista Michael Bay a processo in Italia per la morte del volatile

È stata la testata statunitense TheWrap a pubblicare in esclusiva la notizia. Come del resto il fatto che Bay ha negato categoricamente le accuse, ha tentato di chiarire il caso con le autorità italiane e ora vuole andare fino in fondo a livello giudiziario

di Davide Turrini

Michael Bay è accusato di aver ucciso un piccione in Italia mentre girava 6 Underground. È stata la testata statunitense TheWrap a pubblicare in esclusiva la notizia. Come del resto il fatto che Bay ha negato categoricamente le accuse, ha tentato di chiarire il caso con le autorità italiane e ora vuole andare fino in fondo a livello giudiziario per provare la propria innocenza. “Amo gli animali e sono un attivista animalista. Tutti lo sanno”, ha spiegato il regista nonché produttore dei più grandi blockbuster hollywoodiani.

“Nessun animale coinvolto nella produzione di questo film, o di qualsiasi produzione in cui ho lavorato negli ultimi trent’anni, è mai stato ferito o ucciso”. Le autorità italiane, spiega TheWrap, hanno denunciato Bay per aver ucciso un piccione, specie protetta in Italia e in Europa. Secondo un insider nella produzione del film, il piccione sarebbe rimasto schiacciato da un carrello su cui era montata la cinecamera mentre la troupe girava a Roma. Sarebbe infine stato un individuo rimasto anonimo a inviare una foto alle autorità per documentare l’incidente. Dal canto suo, Bay ha ribadito: “Abbiamo chiare prove video, una moltitudine di testimoni e di agenti di sicurezza che ci tutelano rispetto a queste affermazioni e che smentiscono l’unica foto dei paparazzi su cui si è costruita una storia falsa”. “C’è un processo in corso, quindi non entro nei dettagli, ma sono fiducioso che prevarremo il giorno del processo”.

Secondo TheWrap il team legale di Bay ha fatto tre diversi tentativi nell’ultimo anno per archiviare l’apertura di un processo. Mentre le autorità avrebbero proposto a Bay – responsabile giuridicamente di ciò che avviene in scena assieme ai produttori – la possibilità di saldare il debito con la giustizia pagando una multa. “Volevano risolvere la questione facendomi pagare, ma ho rifiutato perché mi sarei dichiarato colpevole di aver ucciso un animale quando non l’ho fatto”, ha concluso Bay. Netflix, produttrice e distributrice del film ha rifiutato di commentare la vicenda, come le autorità italiane contattate dalla redazione di TheWrap. La produzione di 6 Underground iniziò il 30 luglio del 2018 per finire a dicembre dopo aver usufruito di set tutti italiani tra Roma, Firenze, Siena e Taranto.

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