Quelli venuti a galla in questi giorni, dice il pm antimafia, "sono solo i primi esempi. Il senso di questa norma è ridurre il numero dei processi, ma così semplicemente i processi non si fanno. Sono preoccupato". Il sottosegretario di FdI promette che sarà abolito l'obbligo di querela per i reati "che possono avere a che fare con la criminalità organizzata": "I fatti successi sono gravissimi e mi sento di poter assicurare che agiremo in fretta"
“Ci stiamo lavorando, ci metteremo mano velocemente“. In un’intervista al Corriere della sera il sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro, ribadisce l’intenzione di modificare la riforma penale Cartabia nella parte in cui impedisce di perseguire una serie di reati se manca la querela della vittima. Una novità che sta già provocando vari casi di impunità in tutta Italia e a Palermo ha costretto i pm a chiedere la revoca della misura cautelare per tre mafiosi imputati di sequestro e lesioni. “I fatti successi sono gravissimi e mi sento di poter assicurare che agiremo in fretta”, dice l’esponente del partito di Giorgia Meloni. E annuncia che l’obbligo di querela sarà abolito per i reati “che possono avere a che fare con la criminalità organizzata, come in questo caso, o con delinquenti che possono minacciare o intimidire la vittima”. Su questo “all’interno del centrodestra c’è perfetta identità di vedute“, assicura.
Nel frattempo i magistrati più importanti d’Italia continuano a scagliarsi contro la riforma: il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, ospite a “The Breakfast Club” su Radio Capital, definisce la norma sull’obbligo di querela “un disastro” e “non degna di un Paese civile“. Quelli venuti a galla in questi giorni, dice, “sono solo i primi esempi. La criminalità organizzata andrà a svaligiare alberghi gestiti da stranieri, che vivono all’estero e che non si troveranno per fare le denunce. Il senso di questa norma è ridurre il numero dei processi, ma non si riducono così i tempi della giustizia. Così semplicemente non si fanno i processi. Per cambiarla basta un decreto legge. È solo questione di volontà politica e penso che ci sia questa volontà”. E conclude: “Sono preoccupato per questa riforma, come cittadino e come magistrato”.