È a processo per tentato attentato ai diritti politici di un cittadino e ricettazione. Nello specifico, è accusata di aver orchestrato un ricatto con foto “hot” per costringere la candidata avversaria a ritirarsi dalla corsa elettorale per il comune di Ciampino. Eppure, Gabriella Sisti è stata comunque candidata alle regionali nel Lazio nelle liste di Azione e Italia Viva (è in quota renziana). Sarà quindi tra i candidati a sostegno dell’assessore Alessio D’Amato.
La vicenda risale al 2019: Sisti si candidò a sindaco per l’Udc nel comune alle porte di Roma, ottenendo appena il 6,6% al primo turno. Prima del voto Daniela Ballico, che poi fu eletta sindaco nelle file del centrodestra, presentò agli agenti una denuncia in seguito al furto del cellulare di Fabrizio Matturro, coordinatore responsabile della sua campagna elettorale, e del suo computer. Alcune immagini, documenti e conversazioni private dei due, sono state estrapolate e messe insieme in un plico fatto recapitare attraverso un corriere a diverse persone, tra le quali esponenti politici come Matteo Salvini, Claudio Durigon, Lorenzo Cesa, Antonio Tajani, Pino Cangemi e il segretario Ugl Paolo Capone. Il plico conteneva anche fotomontaggi hard della allora candidata sindaco che compariva senza vestiti.
Per la procura di Velletri è stata Sista, rinviata a giudizio nel 2021, a orchestrare l’operazione che prevedeva di ritoccare le immagini e inviare i documenti ai politici per tentare di screditare la sua rivale. A processo sono finiti anche il marito Elio Addessi e Andrea Perrino. Un componente dell’entourage politico di Sisti, Vincenzo Piro, ha invece patteggiato. La prossima udienza, scrive Repubblica, si terrà il 24 marzo: intanto Sisti potrà continuare la sua campagna elettorale con Italia Viva.