Il premio a Kevin Spacey non s’ha da dare. Sta facendo discutere a Torino il riconoscimento Stella della Mole che lunedì 16 gennaio 2023 verrà assegnato al premio Oscar e interprete di House of Cards. Sarà la prima uscita pubblica mondiale di Spacey dopo il ciclone di accuse di molestie sessuali che lo ha travolto nel novembre 2017 bloccandone sostanzialmente la carriera.
Spacey ha però recentemente vinto, con verdetto di non colpevolezza, la madre di tutte le accuse: il processo che vedeva come vittima Anthony Rapp, colui che per primo aveva accusato e poi denunciato l’attore per molestie nel lontano 1996. In altri dibattimenti svoltesi negli Stati Uniti Spacey è risultato non colpevole, oppure il caso è stato archiviato, o ancora l’accusa è decaduta per la morte improvvisa dell’accusatore. Ad oggi però rimangono in essere sette accuse finite in giudizio su territorio britannico da parte di tre uomini riguardo ad una cattiva condotta sessuale tra il 2001 e il 2004. È da Torino, dove è già giunto da diversi giorni, che Spacey si è collegato in video ad uno di questi processi, davanti al giudice della Southwark Crown Court di Londra, dichiarandosi non colpevole per i sette capi d’accusa contestategli.
Questa la premessa giudiziaria davanti all’assegnazione del premio torinese che avverrà dopo una masterclass che si terrà sempre al Museo del Cinema. Secondo l’edizione torinese de La Stampa a contestare il premio a Spacey sarebbe stato il collettivo di attrici Amleta, nato per contrastare la discriminazione di genere nel mondo dello spettacolo. In particolare l’attrice Cinzia Spanò che ha dichiarato: “Non lo avrei invitato, è ancora aperto un processo per molestie a suo carico”. Tanto è bastato per far partire la difesa dell’assegnazione del premio dalle istituzioni pubbliche che finanziano il Museo del Cinema. “Nessun ripensamento. Premiamo la vita artistica di Spacey, siamo il Museo del Cinema, la casa del cinema e di cinema stiamo parlando”, ha precisato al quotidiano Repubblica, il presidente del Museo, Enzo Ghigo. “Sui processi in corso sono culturalmente e politicamente garantista, non a corrente alternata come alcuni”, ha poi aggiunto.
Spacey è stato anche “paparazzato” in piazza San Carlo da diversi fotografi e operatori, uscito dal Caffè Torino mentre passeggiava per l’immensa e splendida piazza del centro città. Proprio qui a Torino l’attore ha girato nel 2021 il film L’uomo che disegnò Dio, diretto da Franco Nero. Il due volte premio Oscar (I soliti sospetti, American beauty) ha recitato nel ruolo di un detective assieme allo stesso Nero, a Faye Dunaway, Stefania Rocca e Massimo Ranieri. Lunedì 16 gennaio oltre alla masterclass che verterà rigorosamente sulla sua carriera professionale, Spacey passerà successivamente al cinema Massimo, a pochi passi dalla Mole, per presentare proprio American Beauty. Alla premiazione parteciperà anche il sottosegretario del ministero della cultura, Vittorio Sgarbi.