Un edificio sventrato, almeno 20 vittime, tra cui una 15enne, e diversi feriti, compresi i bambini. A Dnipro sabato 14 gennaio un attacco russo ha mostrato, ancora una volta, il volto più violento della guerra che colpisce anche i civili. Nel giorno in cui il premier britannico Rishi Sunak ha annunciato che Londra fornirà a Kiev carri armati Challenger 2 e altri sistemi di artiglieria, i razzi russi hanno preso di mira diverse città ucraine per la prima volta da inizio anno. In particolare nella città di Dnipro, nel sud-est dell’Ucraina, un condominio di 9 piani è stato sventrato.
Il numero delle vittime ha continuato a salire per tutta la notte e, al momento, le ultime notizie parlano di 20 morti, tra cui una 15enne, come riporta il Kyiv Independent citando il governatore della regione di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko. I feriti, invece, sono almeno 73, tra cui 14 bambini. Secondo Reznichenko, più di 40 persone sono state ricoverate negli ospedali locali. In tutto, 72 famiglie dopo l’attacco non hanno più una casa: gli appartamenti sono andati completamente distrutti. Altri 230, invece, sono stati danneggiati nell’attacco mentre 1700 abitazioni sono rimaste senza elettricità e riscaldamento.
I soccorritori hanno lavorato tutta la notte per estrarre persone dalle macerie: alle 4 del mattino erano 38 le persone estratte. Intanto le autorità di Dnipro hanno annunciato tre giorni di lutto in città, a partire da domenica 15 gennaio, per le vittime dell’attacco: lo ha reso noto il Consiglio comunale di Dnipro, come riporta Ukrainska Pravda. “Sono stati proclamati tre giorni di lutto per le persone rimaste uccise in un attacco missilistico contro un condominio nella zona residenziale di Peremoha nella città di Dnipro”, si legge in un comunicato.
Anche Unicef Italia è intervenuto sulla vicenda che coinvolge diversi bambini. “Come Unicef in Ucraina abbiamo informazioni di molti bambini feriti dall’attacco che ha colpito un edificio residenziale a Dnipro ieri. I bambini e le infrastrutture civili non sono un target. I bambini devono essere protetti in ogni momento”, ha affermato il portavoce Andrea Iacomini. “Sono troppe le vite stroncate dall’attacco a Dnipro. Molti bambini e bambine continuano a rimanere feriti, traumatizzati con attacchi ogni giorno in Ucraina. Chiediamo pace per ogni bambina e bambino, ora”, ha concluso il portavoce.