Matteo Messina Denaro, ecco chi sono gli ultimi quattro latitanti di massima pericolosità
Il boss di Cosa Nostra era il nome in cima alla lista del "programma speciale di ricerca" del gruppo Interforze. Dell'elenco del Viminale fanno parte ancora quattro criminali
Il primo dei superlatitanti è caduto. A Palermo, il Ros ha arrestato MatteoMessinaDenaro, il boss mafioso in fuga da 30 anni. Era il nome in cima alla lista dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del “programma speciale di ricerca” del gruppo Interforze, il Giirl. Dell’elenco del Viminale fanno parte ancora quattrocriminali, dopo gli arresti di Messina Denaro e del boss della ‘ndrangheta RoccoMorabito, estradato dal Brasile. Ecco chi sono gli uomini a cui gli investigatori danno ancora la caccia.
– ATTILIO CUBEDDU – Nel 1997, approfittando di un permesso, non ha fatto rientro nel carcere di Badu e Carros, in provincia di Nuoro, dove era detenuto per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime. Dall’anno successivo, contro di lui è stato spiccato un mandato di cattura internazionale. Cubeddu è un nome ‘storico’ dell’Anonima sequestri. È stato il carceriere dell’imprenditore bresciano GiuseppeSoffiantini.
– GIOVANNI MOTISI, detto ‘U pacchiuni (il grasso) – È ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso ed altro, dal 2002 per strage. Deve scontare la pena dell’ergastolo. Dal 1999 su di lui pende un mandato di cattura internazionale. È il killer di fiducia di Totò Riina, secondo un collaboratore di giustizia presente anche quando si parlò per la prima volta di ammazzare il generale Alberto Dalla Chiesa. Nel 1999, durante la perquisizione della sua villa di Palermo, è stata ritrovata una fitta corrispondenza tra lui e la moglie Caterina, bigliettini recapitati da ‘postini’ fidati assieme a vestiti e regali. La sua ultima apparizione è di quello stesso anno: partecipa alla festa di compleanno della figlia e viene fotografato. Ma alle pareti del posto in cui festeggiano sono affisse lenzuola bianche per impedirne il riconoscimento.
– RENATO CINQUEGRANELLA – Boss della camorra, è latitante dal 2002. Cinquegranella è ricercato per associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione. Dal 2018 è ricercato in ambito internazionale. Cinquegranella era storicamente legato alla NuovaFamiglia, storica rivale della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. È implicato nell’omicidio di GiacomoFrattini, affiliato della Nco, torturato, ucciso e fatto a pezzi nel gennaio dell’82. Cinquegranella è coinvolto anche nell’omicidio di AntonioAmmaturo, capo della Squadra mobile, massacrato, nel luglio dell’82 da un commando delle Brigaterosse, davanti al portone della sua casa in piazza Nicola Amore, centro di Napoli, insieme con il suo autista, l’agente PasqualePaola.
– PASQUALE BONAVOTA – Esponente di spicco della ‘ndrangheta locale di Sant’Onofrio, è ricercato dal 28 novembre 2018 per associazione di tipo mafioso e omicidio aggravato in concorso.