Giustizia & Impunità

Qatargate, “Silvia Panzeri va consegnata al Belgio”: via libera della Corte d’appello di Brescia

I giudici hanno accolto la richiesta della magistratura belga che a dicembre ha emesso un mandato di arresto europeo nei confronti della figlia di Panzeri e della moglie Maria Colleoni

La Corte d’appello di Brescia ha dato il via libera alla consegna al Belgio di Silvia Panzeri, figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, tra le persone finite in carcere per il Qatargate. I giudici hanno accolto la richiesta della magistratura belga che a dicembre ha emesso un mandato di arresto europeo nei confronti della figlia di Panzeri e della moglie Maria Colleoni. Per quest’ultima un altro collegio della corte ha autorizzato la consegna. Le due donne, accusate di concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio, sono ai domiciliari in Italia. Ora per entrambe l’ultima parola spetta alla Cassazione.

I giudici della corte d’appello di Brescia hanno deciso per la consegna al Belgio sostenendo come gli indizi contro la donna siano “ancora sussistenti” e che la 38enne, attualmente ai domiciliari, “Dovrà essere consegnata al carcere Haren meno afflittivo” rispetto ad altri istituti di pena. La difesa non ha riferito la reazione dell’indagata (l’udienza si è tenuta a porte chiuse), ma si è mostrata insoddisfatta rispetto alla decisione di “non tenere in conto delle ragioni condivise” e far prevalere invece un principio europeo. “Ora abbiamo cinque giorni per il ricorso in Cassazione” ipotesi che “valutiamo” e che di fatto blocca il trasferimento a Bruxelles. Mossa che i legali hanno già scelto per Maria Dolores Colleoni, madre di Silvia Panzeri.