Una strage che la Russia nega di avere compiuto, e che è uno dei più grandi massacri di civili da quando è iniziata la guerra. Nel giorno in cui a Dnipro, nel sud est dell’Ucraina, il governo ucraino fa sapere che sono 40 le vittime dell’attacco missilistico russo che sabato ha colpito un condominio, Vladimir Putin, al telefono con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, denuncia l’ipocrisia di Kiev che, a suo dire, avrebbe rifiutato l’offerta di Mosca di un cessate il fuoco per il Natale ortodosso. E denuncia la “linea distruttiva del regime di Kiev, che conta sull’intensificazione delle ostilità con il sostegno degli sponsor occidentali, con un aumento del volume delle armi e delle attrezzature militari trasferite”. Quella di oggi è la seconda conversazione telefonica dell’anno tra Putin ed Erdogan, la precedente si era tenuta il 5 gennaio. E a insistere sul sostegno all’Ucraina interviene il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, che ha chiesto “al governo tedesco di agire con decisione fornendo ogni tipo di armamento. La sconfitta dell’Ucraina – ha aggiunto – può diventare un preludio alla Terza Guerra Mondiale, quindi oggi non c’è motivo di bloccare il sostegno a Kyiv e rimandare le cose all’infinito”, ha aggiunto Morawiecki in un tweet.
Mosca: “Non colpiamo edifici residenziali” – Ma a negare qualsiasi responsabilità nella strage di Dnipro è il Cremlino: il portavoce Dmitry Peskov ha infatti dichiarato che “le forze armate russe non colpiscono edifici residenziali, colpiscono obiettivi militari: evidenti o mascherati”. Poi ha citato Alexei Arestovych, consigliere della presidenza ucraina, per affermare che il missile non è stato lanciato intenzionalmente su un edificio residenziale. “Avete visto tutti le conclusioni di certi esponenti ucraini i quali hanno detto che la tragedia è il risultato dell’intercettazione di un missile della difesa aerea”, ha affermato Peskov. Ieri Arestovych, in un’intervista su Youtube con l’oppositore russo Mark Feigin, aveva detto appunto che il missile russo era caduto sul condominio perché intercettato dalla contraerea e per questo era stato criticato aspramente dal sindaco di Dnipro, Borys Filatov. Secondo Filatov, è possibile che le forze russe volessero colpire una centrale termica. “Dall’altra parte del (fiume) Dnipro c’è la nostra centrale termica di Prydniprovsk. Si può presumere che avrebbero dovuto mirare alla nostra centrale termica di Prydniprovsk“, ha detto Filatov ai microfoni di Radio NV confermando che è stato usato un missile anti-nave X-22 (o Kh-22). “Ma capite cos’è l’X-22: è un assassino di portaerei, un missile che spara, come si suol dire, alle piazze”, ha proseguito il sindaco ipotizzando che in Russia abbiano semplicemente mancato il bersaglio. “Questi bastardi – ha concluso – hanno mancato, il razzo è volato via, ha attraversato il Dnipro e ha colpito un edificio residenziale”. E Zelensky attacca il “silenzio codardo” del popolo russo a seguito dell’attacco. “Il vostro tentativo di aspettare la fine di ciò che sta accadendo, finirà solo con il fatto che un giorno questi stessi terroristi verranno a prendervi”, ha detto il presidente ucraino nel discorso serale. E rivolgendosi ai russi nella loro lingua, ha rilevato “che anche adesso non hanno potuto pronunciare parole di condanna di questo terrore”.