Dalle spiagge dorate dell’estate italiana, alle candide vette del Belpaese, place to be della stagione invernale per sportivi e non solo. Dal mare ai monti: Neos, Bravo e Radio Italia vi accompagnano anche sulle cime innevate per vivere momenti indimenticabili. Da gennaio a marzo 2023 tanti appuntamenti sulle piste delle più belle stazioni sciistiche italiane per giornate all’insegna del divertimento: dai 4.000 metri della regione valdostana, alle Dolomiti ampezzane, sino alla magia dell’Abetone per scoprire una Toscana diversa dai consueti paesaggi dell’idillio. Dalle Alpi agli Appennini, il dancefloor dell’inverno vi aspetta sulla neve con tanto divertimento e buona musica. Scopri tutte le tappe, noi #civediamolà.
Valle d’Aosta, musica sul tetto d’Italia
La più piccola ma anche la più “alta” regione italiana, incoronata da cime maestose, alcune imbiancate da nevi perenni. Una geografia apparentemente semplice, delineata da una valle centrale solcata dalle acque della Dora Baltea, da cui si innestano le vallate laterali creando una complessa coreografia di rocce e pinnacoli. La bellezza della Valle d’Aosta incanta chiunque e in inverno si trasforma in una vera e propria magia: preparate gli sci e l’entusiasmo per la prima tappa valdostana a Gressoney, il 28 e 29 gennaio, una vera e propria perla alpina dagli edifici in pietra in tipico stile Walser, e dalle ville ottocentesche dal richiamo bavarese, un gioiello incorniciato dalla catena del Monte Rosa. L’eleganza del piccolo centro è un richiamo alla storia reale dei Savoia, tanto amato dalla Regina Margherita, provetta alpinista a cui venne titolato il rifugio più alto d’Europa, la Capanna Margherita, situato su Punta Gnifetti a 4.554 metri di altitudine. Gressoney è un’attrattiva mondana sin dall’800, e oggi una delle stazioni sciistiche più in voga d’Europa che ospiterà la musica di Radio Italia e l’intrattenimento di Neos e Bravo
Non da meno la seconda tappa del tour in regione: appuntamento a La Thuile il 4 e 5 febbraio, affascinante località considerata il paradiso di confine ad un passo dalla Francia, la stazione sciistica più occidentale della Valle d’Aosta. Per chiudere la stagione invernale valdostana in bellezza, tutti a Pila il 25 e il 26 marzo, località del comune di Gressan, abbracciata dai fantastici 4 mila: dal Monte Bianco al Grand Combin, dal Cervino al Monte Rosa, fino al cucuzzolo del Gran Paradiso. Noi #civediamolà per ammirare lo spettacolo.
Trentino e Lombardia, nel cuore delle Alpi
La musica di Radio Italia raggiunge, con Neos e Bravo, anche le vette trentine e lombarde. Il 21 e 22 gennaio seguite la bussola del ritmo sino al carosello sciistico dell’Alpe Cimbra di Folgaria, un territorio della provincia autonoma di Trento ricco di storia, tradizioni e chilometri di piste di sci alpino e sci nordico. L’11 e il 12 febbraio pit stop sulle piste di Madonna di Campiglio, abbracciate dalle maestose vette delle Dolomiti di Brenta, Patrimonio UNESCO, ai ghiacci dell’Adamello, meta della storica gara 3Tre, tutt’oggi una tra le più belle discese alpine: tre competizioni in tre discipline diverse, la discesa libera, lo slalom speciale e lo slalom gigante. Tra le tappe nel cuore delle Alpi, anche le iconiche cime del gruppo dell’Ortles-Cevedale sulle piste di Tonale, il 25 e 26 febbraio, per sciare e divertirsi ai piedi del Ghiacciaio Presena che troneggia il confine tra Trentino e Lombardia, dove si snodano i nastri bianchi del Comprensorio Pontedilegno-Tonale.
Chi ama la montagna e lo sci lo sa, marzo non è l’inizio della primavera ma gli scampoli dell’inverno che persevera ad alta quota. Una questione di punti di vista e di altitudine, un’occasione per indossare gli sci e godere attimi indimenticabili prima di pensare alla prova costume. Il 4 e 5 marzo tutti a Plan de Corones, il “panettone” delle Dolomiti, così chiamato per l’inconfondibile forma tondeggiante che spicca tra Brunico, San Vigilio e Valdaora, con pochissimi alberi, preludio di discese adrenaliniche. Ultima tappa prima di fine stagione a Madesimo, il 18 e 19 marzo, nell’idilliaca Valle Spluga, all’interno della Comunità Montana della Valchiavenna.
La perla delle Alpi e il gioiello degli Appennini
Appuntamento sempre con Neos, Bravo e Radio Italia anche nel salotto veneto delle Alpi: il 18 e 19 febbraio la musica anima le piste di Cortina D’Ampezzo, la regina delle Dolomiti nota per le passeggiate e lo shopping di lusso, ma soprattutto per le piste iconiche, entrate nella storia dello sci alpino con i Giochi invernali del 1956, e proiettate già nel futuro con le prossime Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Le Alpi incantano, da est ad ovest, una corona scintillante che racchiude Patrimoni Unesco, territori incantevoli, sognati, cercati e raggiunti da ogni parte del mondo. Ma l’Italia non smette mai di stupire, scende di quota per poi risalire come una giostra delle meraviglie, e dalle regine di pietra del nord, il tour si sposta in una delle più importanti stazioni invernali dell’Appennino settentrionale: l’11 e il 12 marzo Neos, Bravo e Radio Italia approdano sull’Abetone, meta molto amata dell’Appennino Tosco-emiliano, dove al posto della polenta taragna si scodella la ribollita fumante per ritemprare le energie. Noi, per gustare queste prelibatezze e non solo, #civediamolà.
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Winterland porta la musica dell’inverno dalle Alpi agli Appennini
Adrenalina e ritmo d’alta quota, quest’anno la montagna si vive sciando e ballando con la musica di Radio Italia, e tutto l'entusiasmo di Neos e Bravo a rendere indimenticabile una settimana bianca o un weekend sulla neve
Dalle spiagge dorate dell’estate italiana, alle candide vette del Belpaese, place to be della stagione invernale per sportivi e non solo. Dal mare ai monti: Neos, Bravo e Radio Italia vi accompagnano anche sulle cime innevate per vivere momenti indimenticabili. Da gennaio a marzo 2023 tanti appuntamenti sulle piste delle più belle stazioni sciistiche italiane per giornate all’insegna del divertimento: dai 4.000 metri della regione valdostana, alle Dolomiti ampezzane, sino alla magia dell’Abetone per scoprire una Toscana diversa dai consueti paesaggi dell’idillio. Dalle Alpi agli Appennini, il dancefloor dell’inverno vi aspetta sulla neve con tanto divertimento e buona musica. Scopri tutte le tappe, noi #civediamolà.
Valle d’Aosta, musica sul tetto d’Italia
La più piccola ma anche la più “alta” regione italiana, incoronata da cime maestose, alcune imbiancate da nevi perenni. Una geografia apparentemente semplice, delineata da una valle centrale solcata dalle acque della Dora Baltea, da cui si innestano le vallate laterali creando una complessa coreografia di rocce e pinnacoli. La bellezza della Valle d’Aosta incanta chiunque e in inverno si trasforma in una vera e propria magia: preparate gli sci e l’entusiasmo per la prima tappa valdostana a Gressoney, il 28 e 29 gennaio, una vera e propria perla alpina dagli edifici in pietra in tipico stile Walser, e dalle ville ottocentesche dal richiamo bavarese, un gioiello incorniciato dalla catena del Monte Rosa. L’eleganza del piccolo centro è un richiamo alla storia reale dei Savoia, tanto amato dalla Regina Margherita, provetta alpinista a cui venne titolato il rifugio più alto d’Europa, la Capanna Margherita, situato su Punta Gnifetti a 4.554 metri di altitudine. Gressoney è un’attrattiva mondana sin dall’800, e oggi una delle stazioni sciistiche più in voga d’Europa che ospiterà la musica di Radio Italia e l’intrattenimento di Neos e Bravo
Non da meno la seconda tappa del tour in regione: appuntamento a La Thuile il 4 e 5 febbraio, affascinante località considerata il paradiso di confine ad un passo dalla Francia, la stazione sciistica più occidentale della Valle d’Aosta. Per chiudere la stagione invernale valdostana in bellezza, tutti a Pila il 25 e il 26 marzo, località del comune di Gressan, abbracciata dai fantastici 4 mila: dal Monte Bianco al Grand Combin, dal Cervino al Monte Rosa, fino al cucuzzolo del Gran Paradiso. Noi #civediamolà per ammirare lo spettacolo.
Trentino e Lombardia, nel cuore delle Alpi
La musica di Radio Italia raggiunge, con Neos e Bravo, anche le vette trentine e lombarde. Il 21 e 22 gennaio seguite la bussola del ritmo sino al carosello sciistico dell’Alpe Cimbra di Folgaria, un territorio della provincia autonoma di Trento ricco di storia, tradizioni e chilometri di piste di sci alpino e sci nordico. L’11 e il 12 febbraio pit stop sulle piste di Madonna di Campiglio, abbracciate dalle maestose vette delle Dolomiti di Brenta, Patrimonio UNESCO, ai ghiacci dell’Adamello, meta della storica gara 3Tre, tutt’oggi una tra le più belle discese alpine: tre competizioni in tre discipline diverse, la discesa libera, lo slalom speciale e lo slalom gigante. Tra le tappe nel cuore delle Alpi, anche le iconiche cime del gruppo dell’Ortles-Cevedale sulle piste di Tonale, il 25 e 26 febbraio, per sciare e divertirsi ai piedi del Ghiacciaio Presena che troneggia il confine tra Trentino e Lombardia, dove si snodano i nastri bianchi del Comprensorio Pontedilegno-Tonale.
Chi ama la montagna e lo sci lo sa, marzo non è l’inizio della primavera ma gli scampoli dell’inverno che persevera ad alta quota. Una questione di punti di vista e di altitudine, un’occasione per indossare gli sci e godere attimi indimenticabili prima di pensare alla prova costume. Il 4 e 5 marzo tutti a Plan de Corones, il “panettone” delle Dolomiti, così chiamato per l’inconfondibile forma tondeggiante che spicca tra Brunico, San Vigilio e Valdaora, con pochissimi alberi, preludio di discese adrenaliniche. Ultima tappa prima di fine stagione a Madesimo, il 18 e 19 marzo, nell’idilliaca Valle Spluga, all’interno della Comunità Montana della Valchiavenna.
La perla delle Alpi e il gioiello degli Appennini
Appuntamento sempre con Neos, Bravo e Radio Italia anche nel salotto veneto delle Alpi: il 18 e 19 febbraio la musica anima le piste di Cortina D’Ampezzo, la regina delle Dolomiti nota per le passeggiate e lo shopping di lusso, ma soprattutto per le piste iconiche, entrate nella storia dello sci alpino con i Giochi invernali del 1956, e proiettate già nel futuro con le prossime Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Le Alpi incantano, da est ad ovest, una corona scintillante che racchiude Patrimoni Unesco, territori incantevoli, sognati, cercati e raggiunti da ogni parte del mondo. Ma l’Italia non smette mai di stupire, scende di quota per poi risalire come una giostra delle meraviglie, e dalle regine di pietra del nord, il tour si sposta in una delle più importanti stazioni invernali dell’Appennino settentrionale: l’11 e il 12 marzo Neos, Bravo e Radio Italia approdano sull’Abetone, meta molto amata dell’Appennino Tosco-emiliano, dove al posto della polenta taragna si scodella la ribollita fumante per ritemprare le energie. Noi, per gustare queste prelibatezze e non solo, #civediamolà.
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Palermo, 12 mar. (Adnkronos) - "Affronterò il processo con la massima serenità e con la consapevolezza di poter dimostrare la correttezza del mio operato, avendo sempre agito nel pieno rispetto del regolamento previsto dall’Assemblea Regionale Siciliana. Non ho mai, nella mia vita, sottratto un solo centesimo in modo indebito e confido che nel corso del giudizio emergerà la verità, restituendo chiarezza e trasparenza alla mia posizione. Resto fiducioso nella giustizia e determinato a far valere le mie ragioni con il rispetto e la serietà che ho sempre riservato alle istituzioni". Così Gianfranco Miccichè, rinviato a giudizio per l'uso dell'auto blu, commenta il processo che partirà a luglio. "Sono però amareggiato da quanto la stampa riporta sul fatto che, secondo il pm avrei arraffato quanto più possibile- dice - Nella mia vita non ho mai arraffato alcun che e su questo pretendo rispetto da parte di tutti".
Palermo, 12 mar. (Adnkronos) - L'ex Presidente dell'Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè è stato rinviato a giudizio con l'accuaa di peculato e concorso in truffa aggravata il. La prima udienza del processo si terrà il 7 luglio davanti alla terza sezione del tribunale di Palermo. Secondo l'accusa il politico, ex viceministro dell'Economia, avrebbe usato l'auto blu in dotazione, in quanto ex Presidente dell'Ars, per fini personali. In particolare avrebbe usato, non per fini istituzionali, l’Audi della Regione, per una trentina di volte, tra marzo e novembre del 2023, anche per fare visite mediche, e persino per andare dal veterinario con il gatto. Avrebbe fatto salire sull'auto anche componenti della sua segreteria e familiari.
Il suo ex autista, Maurizio Messina, che ha scelto il rito abbreviato, è stato invece condannato dal giudice per l’udienza preliminare Marco Gaeta a un anno e mezzo di carcere per truffa, più sei mesi con l'accusa di avere sottratto la somma che gli era stata sequestrata durante le indagini.
Milano, 12 mar. (Adnkronos) - La Corte di Assise di Appello di Milano ha assolto, ribaltando la sentenza a sette anni inflitta in primo grado, Salvatore Pace per il concorso nell'omicidio di Umberto Mormile, l'educatore del carcere di Opera ammazzato l'11 aprile 1990. Il delitto fu rivendicato dalla Falange Armata, organizzazione terroristica sulla quale gravitavano mafiosi, 'ndranghetista e componenti dei servizi segreti deviati. Mormile, 34 anni, venne assassinato a Carpiano, nel Milanese, mentre andava al lavoro, quando due individui in sella a una moto esplosero contro di lui sei colpi di pistola. Secondo l'accusa, Pace, 69 anni, diventato collaboratore di giustizia, si sarebbe messo a disposizione dei mandanti dell'omicidio. "Attendo di leggere le motivazioni" è il commento dell'avvocato Fabio Rapici, legale di alcuni dei familiari della vittima.
Roma, 12 mar (Adnkronos) - La Difesa europea non salva il Pd. Anzi, lo spacca. A Strasburgo, al momento del voto sul piano ReArmEu, gli europarlamentari dem si sono divisi: 10 favorevoli e 11 astenuti. Non un banale testa a testa, che già sarebbe una notizia, ma una spaccatura politica. La prima, almeno così evidente, nella gestione di Elly Schlein. I riformisti dem, infatti, si sono tutti schierati per il sì. Mentre sino all'ultimo istante il capo delegazione Nicola Zingaretti ha lavorato per portare il gruppo sull'astensione in modo da disinnescare ogni tentazione a votare no. Ma la frattura non si è ricomposta.
Dopo il voto, la segretaria dem ha tenuto il punto, confermando le "molte critiche" avanzate su ReArmEu: "Quel piano va cambiato" e per farlo "continueremo a impegnarci ogni giorno", ha detto tra le altre cose. Ma l'onda del voto sulla Difesa Ue è arrivata fino al Nazareno, aprendo una discussione interna al partito in cui è riemersa anche la parola 'magica' Congresso. La foto di Strasburgo, del resto, è netta. Per il sì si sono schierati Stefano Bonaccini (il presidente del partito), Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli, Raffaele Topo.
Tra gli astenuti Zingaretti, Lucia Annunziata, Brando Benifei, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Alessandro Zan. Dalle tabelle dell'aula emerge tra l'altro che nel gruppo S&D gli unici ad astenersi sono stati gli italiani più un bulgaro, un irlandese e uno sloveno. Per non farsi mancare nulla, c'è stato anche il 'giallo' Annunziata, inizialmente conteggiata tra i sì e poi conteggiata come astenuta.
(Adnkronos) - Mentre a Strasburgo i più maliziosi hanno enfatizzato non solo la presenza di Nardella tra gli astenuti, ma soprattutto quella di Strada e Tarquinio: apertamente contrari al Piano Ue, alla vigilia erano dati certi tra i no. "C'è stato l'aiutino per non far vincere il sì", ha valutato un eurodeputato dem. Lo stesso Tarquinio, del resto, a Un giorno da pecora ha ammesso: "Se avessi votato no sarebbe mancato quel po' di più che ha consentito alla delegazione Pd di avere la maggioranza pro Elly Schlein".
"E' stata sconfitta la linea dell'astensione? E' stato sconfitto il no, perché si partiva dal no", è stata la valutazione di Lia Quartapelle. La deputata dem è stata tra quelli che hanno subito chiesto l'apertura di un confronto interno. "Dobbiamo dimostrarci all'altezza. Il Pd, un grande partito, deve argomentare dove vuole stare con una discussione che sino ad oggi non c'è stata", ha spiegato. Sulla stessa linea Piero Fassino e anche Marianna Madia: "Abbiamo la necessità di discutere e capire. Non possiamo fare tutto questo stando zitti o con un mezzo voto. Congresso o Direzione? Va bene tutto, basta che ci sia una discussione", ha detto la deputata.
Ai riformisti ha risposto Laura Boldrini: "Mi sarei aspettata che il gruppo del Pd al Parlamento europeo votasse compatto sull'astensione, che è la strada trovata dalla segretaria Schlein. Non è il momento di alimentare divisioni". Ma anche nell'area di maggioranza interna non è mancata la chiamata al confronto: "E' giusto che ci sia una discussione seria. E' una responsabilità che abbiamo tutti ed è interesse della segretaria, che io sostengo, che questa discussione si faccia nelle forme e con la rapidità necessarie", ha detto Gianni Cuperlo. Mentre è stato Andrea Orlando a chiedere un Congresso tematico: "Potrebbe essere utile anche per portare la discussione fuori dal solo gruppo dirigente" e per "chiarirsi le idee".
Milano, 12 mar. (Adnkronos) - "Morte naturale per infarto". Sono questi i primi risultati dell'autopsia per Carmine Gallo, l'ex super poliziotto protagonista della lotta contro la criminalità organizzata a Milano e ai domiciliari dallo scorso ottobre per l'inchiesta Equalize sui presunti dossier illeciti, morto domenica nella sua abitazione a Garbagnate Milanese. Si tratta dei primi riscontri dei medici legali, poi "arriveranno i tossicologici" chiesti in via precauzionale per escludere qualsiasi altra causa.
Roma, 12 mar (Adnkronos) - "Il libro di Follini rappresenta la foto di un mondo rovesciato rispetto al presente, un’America rovesciata, ieri prevaleva il senso della misura e il ragionamento, oggi prevale il populismo”. Lo ha detto il deputato del Pd Stefano Graziano presentando in conferenza stampa a Montecitorio il libro di Marco Follini 'Beneficio d’inventario'.
"Centrale è la parte che racconta della vita politica all’epoca del padre di Marco Follini, Vittorio, e dei leader politici del tempo da Francesco Cossiga, ad Aldo Moro, passando per Marco Pannella. Non tutti avevano la stessa idea politica ma erano tutti uniti nella forza di voler difendere la democrazia, una democrazia ottenuta con lotte, sangue, catastrofi e quindi seppur lontani politicamente, erano uniti dal dialogo. Una differenza abissale con l’Italia di oggi pericolosamente in mano ai sovranisti, dove tutto è concepito fuorché il dialogo. Forse questo abisso non è solo italiano ma sta prevalendo in tutto l’Occidente e la cosa è abbastanza preoccupante”, ha aggiunto Graziano.
Milano, 12 mar. (Adnkronos) - "La manovra repentina, improvvisa e del tutto imprevedibile, frutto certamente di una decisione di decimi di secondo attuata dal conducente del motoveicolo TMax non ha consentito al conducente del veicolo Giulietta di poter attuare alcuna manovra difensiva efficace". E' quanto sostiene la consulenza cinematica disposta dalla Procura di Milano e affidata all'ingegnere Domenico Romaniello. La relazione attribuisce la responsabilità dell'incidente a Fares Bouzidi, già indagato per omicidio stradale, l’amico di Ramy Elgaml che guidava lo scooter. Quando lo scooter da via Ripamonti svolta a sinistra verso via Quaranta, "con una deviazione improvvisa", per il consulente Fares imprime "una correzione di rotta verso destra", in direzione del marciapiede, e il carabiniere alla guida "non poteva certamente prevedere tale pericolosissima manovra e nulla ha potuto fare per evitare tale contatto, in ragione della impossibilità di poter attuare sia una correzione di rotta, sia una frenata efficace nello spazio a disposizione".
Non solo: il militare alla guida "non avrebbe altresì potuto neanche sterzare verso destra per la presenza del pedone (il testimone che riprende la scena con il cellulare) che per il conducente dell’autovettura è stato chiaramente percepito con la vista periferica" spiega l'ingegnere che ha realizzato la consulenza ricostruendo le condizioni di visibilità e velocità dell'inseguimento avvenuto la notte del 24 novembre scorso. Quella che mette in atto il carabiniere ora indagato per omicidio stradale (per lui si va verso la richiesta di archiviazione) è "una manovra difensiva obbligata": se lo scooter guidato da Fares avrebbe mantenuto la traiettoria 'naturale' chi guidava la Giulietta "non avrebbe sostanzialmente avuto problemi a mantenere il proprio veicolo iscritto nella curva da percorrere per la svolta a sinistra".
Quando Fares imposta la curva verso via Quaranta il T Max viaggia a una velocità di quasi 55 chilometri l'ora, quando il motociclo finisce la sua corsa contro il palo semaforico l'urto avviene a circa 33 chilometri orari. Per il consulente incaricato dalla procura la macchina che insegue, per evitare l'urto, "avrebbe dovuto disporre di uno spazio complessivo per l’arresto di circa 24 metri", mentre "il conducente aveva a disposizione circa 12 metri soltanto prima di giungere all’urto contro il palo semaforico".