Gli inquirenti ne sono certi: quello al piano terra del civico 4 di via CB31 a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, è l’appartamento dove “negli ultimi mesi” Matteo Messina Denaro aveva trovato rifugio. I carabinieri sono entrati nell’abitazione pochi minuti dopo la fine della latitanza del boss di Cosa Nostra, fermato a Palermo nei pressi della clinica La Maddalena. Dentro hanno trovato le sue tracce: scarpe e orologi di lusso, vestiti griffati ma anche viagra e preservativi. Tutti elementi attinenti alla ormai storica descrizione fatta del latitante, originario di Castelvetrano.

Il lavoro degli investigatori prosegue, con l’arrivo dei carabinieri del Ris di Messina, che sono a caccia di tracce di altre persone. Presenze diverse da quelle del latitante, che hanno visitato il suo covo. All’interno dell’abitazione, infatti, sono stati trovati diversi oggetti: anche dei telefoni, che si aggiungono ai due cellulari rinvenuti nel borsello di Matteo Messina Denaro e dentro l’autovettura, la Fiat Bravo bianca di Giovanni Luppino parcheggiata nel vicolo, a poca distanza dalla clinica La Maddalena, dove i due sono stati bloccati dai carabinieri. Tra il materiale sequestrato nell’ultimo covo del boss, anche un’agenda con numeri di telefono. Dei pizzini con svariati contatti telefonici sono stati trovati anche a casa del fiancheggiatore Luppino. Gli inquirenti, infatti, – oltre alla casa di via CB31 – hanno perquisito, immediatamente dopo l’arresto, quella dell’uomo trovato con lui a Palermo e anche gli appartamenti di tutti i familiari del latitante, dalle sorelle alla madre.

Il proprietario di quell’abitazione di 115 metri quadrati a Campobello di Mazara è Andrea Bonafede, il geometra del comune in provincia di Trapani del quale Messina Denaro utilizzava l’identità da diversi anni. “Almeno dal 2020”, trapela dagli investigatori, da quando ha iniziato la sua trafila tra gli ospedali e le cliniche per curare il tumore. Come risulta dai dati catastali quella abitazione è stata acquistata da Bonafede il 15 giugno del 2022, quindi quando di persone che andavano in giro con quell’identità erano almeno due: una era latitante da 30 anni. Una data che confermerebbe l’inizio della presenza di Matteo Messina Denaro in quel covo già da circa 7 mesi.

Ma chi ha acquistato l’appartamento? Un dato accertato è che l’atto di compravendita, datato giugno 2022, è stato firmato dal notaio di Castelvetrano Giovanni Cancemi. Un nome, il suo, che compare nel 2014 in una vicenda legata ad Anna Patrizia Messina Denaro, sorella del boss. Nel corso del processo, scaturito dall’operazione “Eden” del 13 dicembre 2013 e che la vedeva imputata per associazione mafiosa ed estorsione, è stato ascoltato dal Tribunale di Marsala anche il notaio Cancemi che aveva redatto il 24 dicembre 2010 il testamento di Caterina Bonagiuso, madrina di Anna Patrizia.

Il vero Andrea Bonafede, che risulta indagato per favoreggiamento e associazione mafiosa, intanto starebbe parlando con i pm confermando non solo di aver “condiviso” consapevolmente la sua identità al superboss, ma anche di essere stato lui ad acquistare, con i soldi del padrino, la casa in via CB31. Quindi sarebbe stato lui stesso a recarsi davanti al notaio per firmare l’atto di compravendita.

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