Nel fine settimana è stato varato il "decreto trasparenza" che introduce multe fino a 6mila euro per i distributori che non espongono il prezzo medio nazionale dei carburanti dando la possibilità ai clienti di confrontarlo con quello praticato in quello specifico punto di rifornimento. Il decreto riformula anche una norma introdotta nel 2007 dal governo Prodi per destinare gli aumenti degli incassi da Iva sui carburanti a una riduzione del prelievo da accise
“In attesa delle valutazioni del Governo lo sciopero previsto per i giorni 25 e 26 gennaio è confermato. Per fare emergere serietà e competenza richiesta c’è tempo fino al minuto prima della chiusura degli impianti”. Lo affermano in una nota congiunta di Fegica e Figisc/Anisa dopo l’incontro con il governo che si è svolto questo pomeriggio al ministero delle Imprese e del made in Italy. Al confronto ha preso parte il ministro Adolfo Urso che prima del confronto ha affermato “C’è sempre margine per migliorare, non conosco decreti che non siano stati migliorati in Parlamento”. All’incontro hanno partecipato anche il garante dei prezzi Benedetto Mineo in qualità di segretario generale del Mimit. Dopo aver eliminato completamente lo sconto sulle accise introdotto lo scorso marzo, provocando conseguenti rincari, il governo Meloni ha accusato i benzinai di “speculazione” e di essere responsabili dei forti aumento.
Nel fine settimana è stato varato il “decreto trasparenza” che introduce multe fino a 6mila euro per i distributori che non espongono il prezzo medio nazionale dei carburanti dando la possibilità ai clienti di confrontarlo con quello praticato in quello specifico punto di rifornimento. Il decreto riformula anche una norma introdotta nel 2007 dal governo Prodi per destinare gli aumenti degli incassi da Iva sui carburanti a una riduzione del prelievo da accise. Il taglio delle accise, recita il decreto, “può essere adottato se il prezzo aumenta, sulla media del precedente bimestre, rispetto al valore di riferimento, espresso in euro, indicato nell’ultimo Def”. Il decreto tiene anche conto “dell’eventuale diminuzione” nella media del quadrimestre precedente. I gestori chiedono al governo di rimuovere le sanzioni.
Negli ultimi giorni la situazione delle tariffe sembra comunque essersi calmata con prezzi rimasti stabili. Stando ai dati raccolti dal ministero dell’Ambiente, la media nazionale della benzina in modalità self è stata pari tra il 9 e il 15 gennaio a 1,813 euro al litro (1,812 euro la settimana precedente), mentre quella del gasolio auto si è attestata a 1,863 euro, in lievissimo calo rispetto a 1,868 euro della prima settimana di gennaio. “Il governo ha scelto di dare le priorità agli interventi contro il caro-bollette, usando a tal fine le risorse disponibili. Naturalmente qualora il prezzo dei carburanti dovesse salire in modo preoccupante, siamo pronti a rivedere queste scelte e ad intervenire ancora”, ha affermato oggi il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.