La “revisione strategica” annunciata negli scorsi mesi, negando un disimpegno, finisce per trasformarsi in un disinvestimento. Whirlpool ha ceduto il 75% delle sue attività in Europa ai turchi di Arçelik, noti in Italia per il marchio Beko. La nuova joint venture – che gestirà 11 siti e oltre 20mila dipendenti in Italia e nel resto d’Europa – allarma i sindacati, secondo cui questo tipo di operazioni “comportano forti rischi industriali e occupazionali, a causa delle così dette sinergie e ottimizzazioni dei costi”. E in questo accordo sono previste “sinergie” sui costi per oltre 200 milioni di euro. La mossa di Whirlpool – che gestisce 9 siti in Europa e in Italia ha oltre 4mila lavoratori tra Cassinetta di Briandronno, Caserta, Fabriano, Siena e Comunanza – ha provocato anche la reazione del governo dopo mesi di stallo: il ministro Adolfo Urso ha annunciato che convocherà l’azienda al Mimit per “verificare le intenzioni industriali” dell’acquirente con “l’obiettivo di salvaguardare le produzioni in Italia e i livelli occupazionali”.
La nascente piattaforma europea di grandi elettrodomestici Whirlpool-Arçelik (la chiusura dell’accordo, subordinata ai controlli antitrust, è prevista nella seconda metà del 2023) avrà un fatturato stimato attorno ai 6 miliardi di euro, come annunciato dalla multinazionale americana. Sulla base dei termini dell’accordo, Whirlpool contribuirà alla joint-venture con il proprio business europeo di grandi elettrodomestici – attraverso i marchi Whirlpool, Hotpoint(2), Bauknecht e Indesit – mentre Arcelik contribuirà con le proprie attività di elettrodomestici, elettronica di consumo, climatizzazione e piccoli elettrodomestici. Contestualmente le due società hanno raggiunto un “accordo di principio” per la vendita e il trasferimento delle attività di Whirlpool ad Arçelik in Medio Oriente e Africa. Infine Whirlpool continuerà a detenere, spiega la multinazionale, “la proprietà delle attività inerenti al business Emea di piccoli elettrodomestici KitchenAid”.
L’intesa ha gelato Fiom-Cgil, Uilm e Fim-Cisl che da mesi chiedevano un intervento del governo e non credevano alle rassicurazioni di Whirlpool: “Tutte le operazioni di questo genere comportano forti rischi industriali e occupazionali, a causa delle così dette sinergie e ottimizzazioni dei costi”, ammoniscono unitariamente denunciando come il rischio sia previsto dallo stesso accordo industriale che prevede come “le attività combinate genereranno sinergie di costi per oltre 200 milioni di euro”. Da qui la richiesta “con urgenza” di un tavolo ministeriale “dove il governo confermi con i fatti che l’elettrodomestico rappresenta un settore manufatturiero strategico per il nostro Paese”. È necessario, insistono, “avere garanzie sul mantenimento occupazionale dei 4.700 dipendenti e industriale con tutti gli stabilimenti e i centri ricerca”. E ricordano come nella chiusura dello stabilimento Whirlpool di Napoli le istituzioni “non ci hanno sostenuto nel contrastare la scelta della multinazionale americana” perché “in concreto cercarono di attivarsi a scelta già compiuta”. Ora è il momento invece, concludono Fim Fiom e Uilm, che “il ministro Urso definisca le garanzie occupazionali e industriali sia di Arçelik che di Whirlpool nei prossimi mesi, prima della costituzione della nuova società”.
Lavoro & Precari
Whirlpool cede il 75% delle attività italiane ed europee ad Arçelik. Alert dei sindacati: “Rischi occupazionali”. Il governo (solo ora) si muove
I turchi avranno il 75% e gli americani il 25% della nuova joint venture. L'azienda rassicura sui livelli occupazionali, ma i sindacati che da mesi sono inascoltati sulla 'revisione strategica' temono tagli: "Queste operazioni portano rischi". E chiedono un tavolo ministeriale "con urgenza"
La “revisione strategica” annunciata negli scorsi mesi, negando un disimpegno, finisce per trasformarsi in un disinvestimento. Whirlpool ha ceduto il 75% delle sue attività in Europa ai turchi di Arçelik, noti in Italia per il marchio Beko. La nuova joint venture – che gestirà 11 siti e oltre 20mila dipendenti in Italia e nel resto d’Europa – allarma i sindacati, secondo cui questo tipo di operazioni “comportano forti rischi industriali e occupazionali, a causa delle così dette sinergie e ottimizzazioni dei costi”. E in questo accordo sono previste “sinergie” sui costi per oltre 200 milioni di euro. La mossa di Whirlpool – che gestisce 9 siti in Europa e in Italia ha oltre 4mila lavoratori tra Cassinetta di Briandronno, Caserta, Fabriano, Siena e Comunanza – ha provocato anche la reazione del governo dopo mesi di stallo: il ministro Adolfo Urso ha annunciato che convocherà l’azienda al Mimit per “verificare le intenzioni industriali” dell’acquirente con “l’obiettivo di salvaguardare le produzioni in Italia e i livelli occupazionali”.
La nascente piattaforma europea di grandi elettrodomestici Whirlpool-Arçelik (la chiusura dell’accordo, subordinata ai controlli antitrust, è prevista nella seconda metà del 2023) avrà un fatturato stimato attorno ai 6 miliardi di euro, come annunciato dalla multinazionale americana. Sulla base dei termini dell’accordo, Whirlpool contribuirà alla joint-venture con il proprio business europeo di grandi elettrodomestici – attraverso i marchi Whirlpool, Hotpoint(2), Bauknecht e Indesit – mentre Arcelik contribuirà con le proprie attività di elettrodomestici, elettronica di consumo, climatizzazione e piccoli elettrodomestici. Contestualmente le due società hanno raggiunto un “accordo di principio” per la vendita e il trasferimento delle attività di Whirlpool ad Arçelik in Medio Oriente e Africa. Infine Whirlpool continuerà a detenere, spiega la multinazionale, “la proprietà delle attività inerenti al business Emea di piccoli elettrodomestici KitchenAid”.
L’intesa ha gelato Fiom-Cgil, Uilm e Fim-Cisl che da mesi chiedevano un intervento del governo e non credevano alle rassicurazioni di Whirlpool: “Tutte le operazioni di questo genere comportano forti rischi industriali e occupazionali, a causa delle così dette sinergie e ottimizzazioni dei costi”, ammoniscono unitariamente denunciando come il rischio sia previsto dallo stesso accordo industriale che prevede come “le attività combinate genereranno sinergie di costi per oltre 200 milioni di euro”. Da qui la richiesta “con urgenza” di un tavolo ministeriale “dove il governo confermi con i fatti che l’elettrodomestico rappresenta un settore manufatturiero strategico per il nostro Paese”. È necessario, insistono, “avere garanzie sul mantenimento occupazionale dei 4.700 dipendenti e industriale con tutti gli stabilimenti e i centri ricerca”. E ricordano come nella chiusura dello stabilimento Whirlpool di Napoli le istituzioni “non ci hanno sostenuto nel contrastare la scelta della multinazionale americana” perché “in concreto cercarono di attivarsi a scelta già compiuta”. Ora è il momento invece, concludono Fim Fiom e Uilm, che “il ministro Urso definisca le garanzie occupazionali e industriali sia di Arçelik che di Whirlpool nei prossimi mesi, prima della costituzione della nuova società”.
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Ultimi giorni per un anno di abbonamento al Fatto a un prezzo speciale. L’appello di Travaglio
Roma, 2 mar (Adnkronos) - L'incontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca è stata "una cosa abietta, un'imboscata a un uomo che può piacere o no ma guida un popolo che combatte da tre anni. E' inammissibile che il governo italiano abbia taciuto. Chi come me va ogni anno in Ucraina e vede il coraggio, le difficoltà dell'Ucraina sa che esiste il bene e il male, l'aggredito e l'aggressore. Questa piazza lo sa". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione per l'Ucraina.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - Il M5s è assente? "Non voglio fare polemiche, la piazza è aperta a tutti coloro che sanno come sta la storia, che non si inventa con il racconto odioso che va in tutte le Tv italiane. Non ce la facciamo più a sentire menzogne a reti unificate e senza contraddittorio, un flusso 24 ore su 24 di chi va dicendo che si risolveva tutto chiamando Putin e dicendo fermati". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione per l'Ucraina.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - Sull'Ucraina "la destra è compatta? Con quello che beve vodka e dice ci vediamo a Mosca è compatta". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione per l'Ucraina.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - Sull'Ucraina, i leader europei "avranno una delusione, Trump non sarà della partita. Possono continuare a provarci ma non è quello che vuole fare Trump, che vuole fare soldi con la Russia, vuole estrarre risorse, non ha una strategia che non sia predatoria. Dobbiamo prenderne atto e reagire sapendo che gli europei sono soli e sono l'ultima trincea della democrazia liberale, insieme ai canadesi, cui fare riferimento". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione per l'Ucraina.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - "Siamo qui per dire che gli ucraini non sono soli e perchè ci siamo stancati di vedere l'Europa divisa che parla lingue diverse, che va in pellegrinaggio da Trump a compiacerlo, blandirlo". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione per l'Ucraina.
"Pensiamo che è tempo che gli Stati europei rispondano insieme con durezza, che alle minacce di dazi si risponda dicendo metteremo una tassa sul fatturato delle grandi imprese tecnologiche e che alla minaccia di non essere più coinvolti nella Nato si risponda investendo in una difesa europea che già oggi è molto significativa, che si preservi la libertà con la forza morale e una cultura militare e economica che possiamo avere se siamo tutti insieme", ha detto il leader di Azione.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - "Da questa piazza arriva una richiesta al governo di essere netto. Siamo europei e non siamo con un piede da un lato e un piede dall'altro, è una vecchia malattia italica. Siamo europei e con gli altri leader europei sosteniamo l'Ucraina perchè gli ucraini stanno combattendo per noi per tenere la Russia lontano da noi". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione a Roma per l'Ucraina.
Bologna, 2 mar. (Adnkronos) - Il Bologna vince in rimonta 2-1 sul Cagliari, nella gara valida per la 27esima giornata di Serie A, grazie alla doppietta di Orsolini che risponde a Piccoli, e si porta al 47 punti inseguendo un piazzamento europeo. I sardi restano invece a 25 punti.
La formazione sarda parte bene e al 22' passa in vantaggio: ripartenza dei sardi con Augello che serve Piccoli per il colpo di testa da distanza ravvicinata per l'1-0. Il Bologna cerca di reagire ma nella prima frazione non trova l'occasione giusta. Il pari però arriva ad inizio ripresa, al 48' Orsolini trova l'1-1 realizzando il calcio di rigore che spiazza Caprile. Penalty fischiato per un fallo di Felici su Cambiaghi da poco entrato.
I rossoblu continuano a spingere e al 54' ci prova Castro ma Caprile devia in corner. Un minuto dopo su un corner a rientrare di Lykogiannis e deviazione ravvicinata involontaria di Zappa c'è il grandissimo intervento di Caprile che con un riflesso alza ancora in calcio d'angolo. Al 56' però il Bologna passa di nuovo: Castro allarga per Cambiaghi che fa partire un cross basso che attraversa tutta l'area di rigore e trova ancora Orsolini che batte ancora Caprile per il 2-1. Il Cagliari prova a reagire ma la squadra di Italiano controlla la gara e affonda al 76': va a segno con Lucumì ma l'arbitro Zufferli annulla il gol per fuorigioco del difensore colombiano.