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Messina Denaro, Abbate: ‘Chi l’ha protetto? L’ex senatore D’Alì è in carcere per averlo favorito. Volete l’elenco degli altri politici?’. Su La7

“Non pensate che con l’arresto di Matteo Messina Denaro siano state azzerate Cosa Nostra e la ‘ndrangheta. E spero che Salvini non pensi questo“. È il monito lanciato a L’aria che tira (La7) dal giornalista Lirio Abbate, commentando un tweet di Matteo Salvini che invoca la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina ora che è stato arrestato Matteo Messina Denaro. A riguardo, Abbate ricorda: “Negli ultimi 10 anni più di 250 persone sono state arrestate con l’accusa di aver favorito la latitanza di Matteo Messina Denaro. Oggi è in carcere l’ex sottosegretario all’Interno del governo Berlusconi ,Tonino D’Alì (senatore di Forza Italia dal 1994 al 2018, ndr), accusato di aver favorito Matteo Messina Denaro. Non so, volete che vi faccia un elenco di altri politici regionali e comunali che con sentenza definitiva sono stati condannati per averlo favorito?”.

Abbate chiosa: “Non è che adesso dobbiamo cercare la rete di chi ha protetto Messina Denaro, perché in parte l’abbiamo già scoperta. E sono venute fuori diverse personalità, come Tonino D’Alì. Come disse un grande magistrato dell’epoca quando venne nominato, hanno messo la volpe alla guardia del pollaio. Quindi, adesso calma e gesso: dobbiamo guardare le cose con grande realtà. La mafia c’è – conclude – e continuerà a esserci. Oggi è indebolita con l’arresto di Messina Denaro, ma finisce una stagione diversa, quella dello stragismo. Oggi lui ha traghettato una nuova mafia, che è imprenditoriale e che ha inquinato l’economia legale con miliardi di euro dopandola”.