Microsoft intende licenziare 10mila dipendenti di qui a fine marzo, nell’ambito di un ampio piano di riduzione dei costi. Il gruppo, dopo le indiscrezioni di martedì, lo annuncia nelle comunicazioni inviate alla Securities and Exchange Commission. Il numero uno Satya Nadella in un memo ai dipendenti scrive che l’azienda non è immune dai problemi di un’economia globale debole ma è “fiducioso che riemergerà più forte e competitiva”. I tagli riguarderanno tutte le divisioni e le aree geografiche, ma le vendite e il marketing saranno più colpiti rispetto alla parte engineering, ha detto un portavoce a Cnbc.
Microsoft ha circa 221mila dipendenti a tempo pieno a livello globale, di cui circa 122mila negli Stati Uniti. Il gruppo fondato da Bill Gates e Paul Allen va così ad allungare l’elenco delle big della Silicon valley che hanno ridotto il proprio personale per far fronte a prospettive economiche più deboli.
Pochi giorni fa Microsoft aveva cambiato le sue politiche sulle vacanze per i dipendenti a tempo pieno negli Usa, che dal 16 gennaio saranno illimitate e si aggiungono ai congedi, alle feste e alle assenza per malattia. Una misura del genere può aiutare ad attrarre talenti, ma anche rendere meno costosa l’uscita di un dipendente – volontaria o forzata – in quanto la società non dovrà pagare i permessi e le vacanze accumulate.