Saranno i genitori dei ragazzi del liceo Mamiani di Roma a pagare i danni dell’occupazione fatta il novembre scorso dai loro figli. A deciderlo è una circolare (condivisa con il collegio docenti e il consiglio d’istituto) della dirigente Tiziana Sallusti che invita mamme e papà degli studenti occupanti a “pagare improrogabilmente entro il 15 febbraio, 39,60 euro pro capite”. Un provvedimento che segue a 242 sanzioni disciplinari inflitte ai ragazzi che sono stati individuati come coloro che hanno promosso e materialmente partecipato all’occupazione della scuola dall’8 al 18 novembre scorso. “Al rientro, dopo dieci giorni, all’interno dell’edificio – cita la circolare inviata alle famiglie – si è purtroppo dovuto constatare che erano stati arrecati vari danni, verificati con gli stessi studenti/esse occupanti e con alcuni genitori, il cui ammontare è di 9.580,50 euro”.
Lavori che Sallusti non ha intenzione di pagare con i finanziamenti che potrebbero servire ad altro. D’altro canto il percorso da seguire è chiaro a tutti in questi casi fin dal primo giorno che si mette piedi al “Mamiani”: “Come previsto dal regolamento, sono state svolte le procedure disciplinari individuali volte a far acquisire la consapevolezza delle conseguenze di comportamenti e scelte intrapresi. Vogliamo ricordare che la scuola non è solo un edificio pubblico, ma un luogo di lavoro e di “vita” per tutte le componenti che fanno parte della comunità scolastica, in primo luogo gli studenti ma non solo, e rappresenta una “casa” la cui integrità, funzionale ai suoi scopi, deve essere garantita e ripristinata”, scrive la preside. Ora tocca ai genitori che devono tirar fuori i soldi attraverso la piattaforma “Pago in rete” con la causale “Danni occupazioni novembre 2022”.
In queste ore in molti hanno immediatamente fatto il versamento: “Non ho nemmeno previsto l’ipotesi – spiega la dirigente al FattoQuotidiano.it – di qualcuno che non paghi. Non mi faccia pensare lei a questa possibilità. Confidiamo nella consueta serietà dimostrata negli anni passati”. Nel 2020, infatti, a fronte di un’altra occupazione vennero chiesti 106 euro pro capite e quella volta i ragazzi li raccolsero tra loro: “Mi stupirono come sanno sempre fare gli studenti. Anche stavolta hanno riconosciuto la loro responsabilità. Mi auguro che anche le famiglie comprendano e collaborino ma non ho dubbi che accadrà”. D’altro canto su 242 sanzioni disciplinari solo due hanno ricorso all’organo di garanzia. L’intento di Sallusti “non è quello d punire ma di educare. I nostri nonni dicevano chi sbaglia paga. Non è questo il caso ma se c’è un danno all’interno di una situazione voluta dai ragazzi è giusto che vengano rispettate delle regole. Son certa che la comunità reagirà in maniera sana e poi….la quota è bassa”.