Il presidente della Regione Valle d’Aosta Erik Lavevaz presenterà le sue dimissioni. Il governatore, 42 anni, in carica dall’ottobre 2020, ha comunicato la decisione con una lettera al suo partito, l’Union Valdôtaine. Le dimissioni arrivano dopo un’impasse politica irrisolta da mesi. Il Comité Federal dell’Uv si riunirà in giornata. “In questi mesi – scrive Lavevaz nella sua lettera – non è stato possibile concretizzare il mandato che mi era stato affidato dall’Union Valdôtaine di consolidare la maggioranza attuale: un mandato che evidentemente non era condiviso da una parte degli eletti dell’Uv”. Il governatore racconta di essersi trovato a confrontarsi “con tensioni tra gruppi e movimenti che, pur senza bloccare l’azione amministrativa, non hanno permesso di costruire una prospettiva di più lungo termine. Abbiamo fin qui tenuto queste difficoltà fuori dal palazzo, garantendo le fasi più delicate dell’amministrazione come quelle del bilancio: ora è indispensabile affrontare compiutamente questo scenario, traguardando la fine della legislatura”, che si dovrebbe concludere nel 2025.

Da mesi il principale partito autonomista valdostano, l’Union Valdôtaine, sta tentando di allargare e rafforzare la maggioranza, cosa che potrebbe avvenire solo verso il centrodestra. Finora Lavevaz ha governato con un pezzo di centrosinistra. “Non riesco a immaginare un futuro in cui l’Union Valdôtaine possa riuscire a tessere un rapporto con una destra che sempre più si identifica con le posizioni delle forze nazionaliste e populiste – aggiunge Lavevaz nella sua lettera – E’ un percorso opposto a quello che il nostro Movimento ha portato avanti negli ultimi anni, e che ci ha permesso di riconquistare il nostro posto in Valle d’Aosta e il sostegno di gran parte della nostra comunità”. A fine dicembre i vertici dell’Uv avevano incontrato i dirigenti locali di Lega e Forza Italia, mentre un’eventuale alleanza con Pour l’Autonomie (partito dello storico ex governatore Augusto Rollandin) aveva spaccato l’Union. Il Pd – che esprime un assessore in giunta -, da parte sua, si era sempre detto contrario a un’apertura a destra. Insomma: le opzioni sono finite e attualmente la giunta Lavevaz può contare su 18 consiglieri su 35.

L’instabilità politica della Valle d’Aosta si è andata aggravandosi negli ultimi 10 anni, durante i quali si sono succeduti ben 7 presidenti di Regione. Le ripetute crisi politiche sono derivate, tra le altre cose, da una parte l’indebolimento progressivo del partito che è stato per anni dominus della scena politica (la stessa Union Valdôtaine) e dall’altra il mancato adeguamento della legge elettorale che in Valle d’Aosta resta su metodo proporzionale puro (cioè si votano i partiti che poi si devono mettere d’accordo per formare una maggioranza in consiglio, senza premi di maggioranza). Negli ultimi mesi un comitato civico ha raccolto le firme per un referendum consultivo, sostenuti anche da alcuni partiti. Il consiglio regionale, però, ha bocciato la proposta. Incredibilmente a non sostenere la proposta in consiglio sono state anche le forze politiche che avevano aiutato il comitato a raccogliere le adesioni.

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