Detenuto in regime di 41bis Alfredo Cospito è in sciopero della fame da tre mesi e oggi ha rilasciato una dichiarazione in cui ribadisce l'opposizione a qualsiasi trattamento forzato
Si aggravano pericolosamente le condizioni di salute di Alfredo Cospito, l’anarchico di 55 anni condannato all’ergastolo e in regime di 41bis, in sciopero della fame ormai da tre mesi. “Siamo al bivio, da un momento all’altro può crollare, siamo sull’orlo del precipizio. Gli ho sconsigliato di camminare nell’ora d’aria perché consumando ulteriori energie potrebbe far precipitare la situazione”, ha detto oggi la dottoressa Angelica Melia, medico di parte, all’avvocato Flavio Rossi Albertini, dopo avere visitato il detenuto nel carcere di Sassari. Ad oggi l’anarchico ha perso quaranta chili passando da 118 a 78 kg. Cospito ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma di non avere intenzione di sottoporsi ad alcun trattamento forzato, puntualizzazione che arriva dopo che si era prospettata l’ipotesi di un Tso (trattamento sanitario obbligatorio).
“Il sottoscritto Alfredo Cospito comunica al proprio avvocato Flavio Rossi Albertini che in pieno possesso delle mie capacità mentali mi opporrò con tutte le forze all’alimentazione forzata. Saranno costretti a legarmi nel letto. Dico questo perché ultimamente mi è stata adombrata la possibilità di un trattamento sanitario obbligatorio. Alla loro spietatezza e accanimento opporrò la mia forza, tenacia e la volontà di un anarchico e rivoluzionario cosciente. Andrò avanti fino alla fine. Contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo. La vita non ha senso in questa tomba per vivi”. Questa la dichiarazione rilasciata oggi.
Nel 2012 ha gambizzato l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi . Nel 2006 ha collocato due ordigni esplosivi fuori da una caserma di Cuneo che non ha provocato vittime. Dal 4 maggio 2022 è in regime di 41bis e attende una rideterminazione della pena con la probabile applicazione dell’ergastolo ostativo, ossia senza possibilità di sconti di pena. La Cassazione ha rideterminato nel reato di “strage politica” l’attentato davanti alla caserma piemontese. Questa sera 300 persone stanno manifestando dinanzi alla sede della prefettura di Napoli in favore dell’anarchico. Nei giorni scorsi uno striscione di protesta a sostegno del detenuto, che sta effettuando da settimane lo sciopero della fame, è stato esposto da ignoti su una impalcatura nella Galleria Umberto di Napoli.