L'episodio era avvenuto a ottobre all’istituto “Viola-Marchesini”. L'avvocato del responsabile dell'aggressione, parlando al Mattino di Padova, spiega che il giovane - che frequenta la prima superiore e ha un "ottimo rendimento scolastico" - ha cercato di rimediare allo sbaglio ed è "molto scosso"
È uno studente di prima superiore, che ha colpito la prof per aumentare i suoi follower sui social. Ma ha deciso di uscire allo scoperto tramite l’avvocato di famiglia e di riparare, per quanto possibile, il danno. Il ragazzo è quello che ha premuto il grilletto della pistola ad aria compressa, colpendo a un occhio e alla testa con dei pallini di gomma Maria Luisa Finatti, durante la sua lezione di scienze e biologia all’istituto “Viola-Marchesini” di Rovigo. La docente ha anche denunciato tutti i 24 studenti di quella classe per i reati di lesioni personali, oltraggio e pubblico ufficiale, diffamazione a mezzo social e atti persecutori.
“Subito dopo l’episodio – ha dichiarato il suo legale Nicola Bergamini al Mattino di Padova – dopo circa un’ora, quello studente è andato dalla preside per autodenunciarsi, assumendosi tutte le responsabilità e dicendosi pentito”. L’avvocato ricorda che il ragazzo, subito dopo l’episodio in classe “ha cercato la dirigente scolastica per rimediare allo sbaglio e ha svolto volontariato in orario extrascolastico: pulizia, fotocopie o altro”. A fine ottobre, inoltre, “ha vinto una gara podistica e ha dedicato la vittoria alla professoressa, regalandole il premio che gli avevano consegnato sul podio”. Il giorno dell’episodio “più volte sia il ragazzo che i genitori hanno espresso le loro scuse nei confronti dell’insegnante. Nel pomeriggio ha mandato anche mail alla professoressa, in cui chiedeva di poterla incontrare prima possibile, lasciando il numero di telefono. La docente l’ha chiamato, si sono parlati in vivavoce. L’insegnante non ha espresso risentimento, si è dimostrata rammaricata perché non sapeva gestire la classe. Nei giorni successivi il ragazzo, con i genitori, è andato anche a scuola per scusarsi di persona con l’insegnante”. Bergamini ha inoltre aggiunto che “il ragazzo – che ha un “ottimo rendimento scolastico” – si è reso disponibile a svolgere attività formativa in alcune associazioni locali che lavorano con i disabili”. In più, è “molto scosso”, “ma in quel momento non si poteva rendere conto. Non immaginava cosa potesse accadere. L’ha capito subito dopo”.
Sull’episodio è intervenuto il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha telefonato la preside dell’istituto Isabella Sgarbi. Il Ministro ha voluto innanzitutto esprimere la propria solidarietà e la propria vicinanza alla professoressa e all’intero corpo docente per il gravissimo episodio subito e ha convocato la preside al Ministero per martedì 24 gennaio, chiedendole una relazione ufficiale e dettagliata dei fatti, del contesto in cui sono maturati e della partecipazione dei genitori al percorso educativo dei figli. Questo prima di prendere decisioni conseguenti sulla vicenda. “Contrastare fermamente il bullismo e la violenza a scuola e ripristinare nelle classi la cultura del rispetto sono due priorità della mia azione. Senza di esse non può esistere nessun sistema scolastico degno di questo nome”, ha dichiarato il Ministro.