“Non capisco bene con chi parlare e di cosa. Non sono sicuro che il presidente russo, che a volte appare contro il chroma key, sia davvero lui”. L’insinuazione di Volodymyr Zelensky arriva in videocollegamento al Forum economico di Davos, mentre risponde a una domanda sulla possibilità di colloqui di pace. Il presidente ucraino non sa se il leader del Cremlino sia ancora vivo, e fa riferimento al chroma key, una tecnica di effetti visivi utilizzata per alterare lo sfondo intorno al soggetto di un video; e alcuni ritengono che Putin la utilizzi per i suoi impegni pubblici in televisione, per dare l’impressione di visitare dei luoghi mentre in realtà rimane al sicuro.
Una dichiarazione che rimbalza a Mosca, dove a rispondergli è il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: Putin è vivo, così come la Russia intera. E Zelensky dovrebbe rendersene conto, rapidamente, dice. “È chiaro che Zelensky preferirebbe che né Putin, né la Russia esistessero”, ha affermato Peskov. “È chiaro che sia la Russia sia Putin rappresentano un grosso problema per l’Ucraina di oggi e per Zelensky. Ed è chiaro che dal punto di vista puramente psicologico, Zelensky preferirebbe che né la Russia né Putin esistessero, ma prima se ne rende conto, prima l’Ucraina si rende conto che la Russia e Putin esistono ed esisteranno, e che prima o poi dovranno rinunciare a tutto ciò che è russo, meglio sarà per un paese come l’Ucraina“, ha detto il portavoce parlando ai giornalisti. Non solo: Peskov ha aggiunto che Putin ha fatto il tradizionale tuffo gelato dell’Epifania ortodossa, che in base al calendario giuliano cade oggi, tuffandosi in una buca di ghiaccio nella regione di Mosca, precisando che tuttavia questa volta non ci sono immagini a testimoniarlo. “Sapete che oggi è la festa dell’Epifania, il presidente ha partecipato al bagno dell’Epifania, lo ha fatto nella regione di Mosca. Questa volta non ci sono materiali video o fotografici, ci limitiamo a riferire che ha seguito la sua tradizione”, ha proseguito Peskov. La prima volta che il Cremlino ha riferito del bagno gelato di Putin risale all’Epifania nel 2018. I cristiani ortodossi celebrano la festa dell’Epifania il 19 gennaio e questa festività in Russia è tradizionalmente accompagnata da un bagno di massa in acqua ghiacciata in buche di ghiaccio appositamente tagliate e consacrate.
La guerra – Quanto al fronte orientale, il fondatore della Wagner Evgheny Prigozhin rivendica il controllo, da parte dei suoi mercenari, della cittadina di Klishchiivka, cinque chilometri a sud di Bakhmut, punto d’accesso alla autostrada Konstantinovka-Bakhmut. Come aveva già detto annunciando la caduta di Soledar, la conquista è stata fatta solo da unità Wagner. Nei dintorni di Klishchiivka sono in corso combattimenti e “le forze ucraine si aggrappano a ogni metro”. Intanto gli Usa – che, scrive il New York Times, ora sono favorevoli all’attacco delle basi militari russe in Crimea, anche con armi americane – finalizzeranno entro la fine della settimana un nuovo pacchetto di armi dal valore complessivo di 2,5 miliardi di dollari di aiuti militari, mentre il Wall Street Journal scrive che la Germania non ha intenzione di autorizzare l’esportazione in Ucraina degli oltre 2mila carri armati Leopard di fabbricazione tedesca in dotazione alla Nato finché gli Stati Uniti non accetteranno di inviare i loro Abrams. Berlino teme infatti che un simile passo possa trascinare il Paese in uno scontro diretto con la Russia. Un’ipotesi che il Cremlino non manca di confermare anche oggi, avvertendo che l’invio di nuove armi in Ucraina da parte dei governi occidentali porterebbe il conflitto a “un nuovo livello qualitativo”. Peskov ha assicurato che “la mera discussione sulla possibilità di inviare nuove attrezzature, come i carri armati, alle forze ucraine è estremamente pericolosa”, osservando che darebbe luogo ad attacchi in territori che la Russia considera già propri. Allo stesso tempo Peskov ha sottolineato che questo tipo di aiuto militare potrebbe danneggiare la sicurezza europea e persino globale. Zelensky ha intensificato nei giorni scorsi i suoi appelli per ricevere carri armati, con espliciti riferimenti ad alleati come la Germania, che è stata finora restia a consegnare questo tipo di equipaggiamento.