Contro ogni pronostico, il carabiniere di Castelrotto sfiora la vittoria. Ha 27 anni, grandi doti tecniche e di scorrevolezza, ma una carriera stroncata sul più bello dagli infortuni. Ha fatto sì l'impresa, ma i suoi risultati erano in crescita
Al parterre, tra migliaia di tifosi (solo per domani sono stati staccati 40mila biglietti, che non tengono conto delle persone a bordo pista) si stava già facendo festa, nonostante la gara fosse ancora in corso. Poi, col pettorale 43, a giochi praticamente fatti, è partito Florian Schieder. L’azzurro, 27 anni, di Castelrotto, è partito cauto sulla Mausefalle, la temibile “trappola per topi”, dove si raggiungono i 100 km/h in meno di tre secondi. Poi si è scatenato nella parte centrale della mitica Streif, la pista regina della discesa libera, la più difficile e prestigiosa. Ha recuperato i 95 centesimi di svantaggio dal leader della gara, Vincent Kriechmayr (campione del mondo nella disciplina a Cortina d’Ampezzo nel 2021) fino ad arrivare a un soffio dall’austriaco. Bravissimo anche nella diagonale spaccaossa che porta allo Schuss finale: braccia al cielo all’arrivo, secondo, staccato di soli 23 centesimi. Terzo lo svizzero Niels Hintermann, a 31 centesimi, e addio sogni di gloria per un ottimo Jared Goldberg (statunitense) che scivola al quarto posto a 35 centesimi. Gli altri italiani nei primi 30, e dunque a punti: quinto Dominik Paris (miglior gara della stagione), 17esimo Mattia Casse, 22esimo Christof Innerhofer.
Il risultato di Kitzbühel per Schieder è arrivato sì in modo sorprendente (ottenere un podio sulla Streif è sempre un’impresa, a maggior ragione lo è farlo partendo col pettorale 43 e contro ogni pronostico), ma non per chi conosce bene l’atleta affiliato ai carabinieri. Schieder unisce, all’ottima tecnica, grandi doti di scorrevolezza (sempre a Kitzbühel, nel 2021, arrivò 14esimo dopo essere stato in testa per metà gara). Ma a Cortina, due anni fa, si lesionò il crociato del ginocchio destro. A fine ottobre un nuovo intoppo lo portò sotto i ferri (e addio Olimpiadi a Pechino). Così tornò in gara un anno e mezzo dopo, nel novembre del 2022. I suoi risultati erano in crescita: 28esimo a Beaver Creek, 13esimo sia in Val Gardena sia nella massacrante discesa libera di Bormio, la Stelvio; ancora nei 20 a Wengen (19esimo). Oggi il secondo posto, sulla Streif: è festa.