Il sindaco Alberto Rostagno: "La gestione è laica ma la scuola è da sempre d’ispirazione religiosa. Chi sceglie quell’istituto sa dove va”
L’ora di religione d’ora in poi, all’istituto Santissima Annunziata di Rivarolo Canavese, sarà obbligatoria. Non esisterà più la possibilità di non avvalersene. A chiederlo, anzi a pretenderlo, è il vescovo di Ivrea, Edoardo Aldo Cerrato, titolare della scuola gestita dal 1997 dalla cooperativa di insegnanti La Risposta.
Gabriele Cibrario Rossi, presidente della coop e maestro non osa fare il nome del monsignore ma a ilfattoquotidiano.it spiega con trasparenza: “La richiesta è arrivata dalla curia di Ivrea. Ci è sembrato giusto avvertire le famiglie visto che fino a poco tempo prima si poteva scegliere di fare o meno l’ora di religione”. Non solo. Sul tavolo c’è anche questa ipotesi: agli studenti già frequentanti i corsi, a settembre, verrà riformulato il quesito e se prenderanno parte all’ora di religione continueranno il loro percorso scolastico, diversamente dovranno cambiare scuola.
Il presidente de La risposta non smentisce ma rinvia la questione: “Siamo in una fase valutativa rispetto a chi già fa parte dell’istituto”. Ad oggi la richiesta del vescovo non è ancora contemplata ufficialmente. Sul sito della scuola tra i criteri per iscriversi alla Santissima Annunziata non c’è la questione dell’ora di religione, ma la provenienza dagli ordini inferiori dell’istituto; la presenza di parenti negli altri corsi della scuola; il fatto di essere figli di soci della cooperativa ente gestore; la provenienza da altre scuole paritarie presenti nel territorio; particolari segnalazioni dei servizi sociali e l’ordine di presentazione della domanda d’iscrizione. Tuttavia ben presto il regolamento sarà modificato.
A confermarlo è lo stesso Cibrario Rossi: “Il fatto di averlo dato per assodato quando non è stato ancora approvato ci pare logico: siamo una scuola cattolica. Non facciamo catechismo ma storia delle religioni, è cultura”. Una scelta che ha indispettito diversi genitori che si sono rivolti all’Unione atei agnostici e razionalisti: “Ci sono arrivate – spiega Adele Orioli, legale, responsabile delle iniziative giuridiche – diverse segnalazioni di genitori da Rivarolo. Esprimiamo solidarietà alle famiglie che non riescono ad ottenere un loro diritto fondamentale che tra l’altro è previsto dal Concordato del 1984. Detto ciò purtroppo la stortura sta nel regime delle paritarie che possono accettare gli studenti che condividono il loro progetto educativo. Quella è una scuola confessionale con un nome ben chiaro”.
Lo Uaar alza le mani. Non farà alcuna azione legale: “Al momento – aggiunge Orioli a ilfattoquotidiano.it – non ci sono i termini per intraprenderla”. Stupito della decisione presa è anche il sindaco Alberto Rostagno. Il primo cittadino non ha avuto alcuna comunicazione ufficiale, non ha visto alcun atto ma precisa: “La gestione è laica ma la scuola è da sempre d’ispirazione religiosa. Chi sceglie quell’istituto sa dove va”. Prudente anche Elena Chiorino, assessore regionale all’Istruzione: “Non ho avuto contatti diretti con i genitori o l’istituto. Quella paritaria è evidente che ha un’impronta religiosa e può fare le sue scelte; se vengono prese trovando una sintesi con le famiglie è meglio”.