Le plusvalenze hanno natura benefica per il bilancio, non c’è dubbio. Il problema, per dirla come Guccini nella popolare e divertente canzone I fichi è che “non pura (la plusvalenza) può far molto male”. Sì perché quando la plusvalenza è ineccepibile – vedi Pogba per la Juventus, Vlahovic per la Fiorentina, Kakà per il Milan che raccontiamo un articolo a parte – va benissimo, in altri casi però si possono generare quantomeno perplessità. E il ricorso ad operazioni di scambio o acquisto con sospetta ipervalutazione di alcuni calciatori è piena la storia della Serie A. Diversi sono i casi balzati agli occhi negli ultimi anni, mentre le società scivolano verso un problema di liquidità sempre più stringente. L’esempio di Alberto Cerri è emblematico: un centravanti che a 23 anni ha 30 presenze e 2 gol in A di proprietà della Juventus viene acquistato dal Cagliari per 9 milioni di euro, una cifra importante, il secondo acquisto più costoso della storia dei sardi. Oggi gioca a Como, in Serie B, da due anni.
Franco Tongya in Serie A non ci ha proprio mai giocato, aveva giocato nella Juve Under 23 per poi essere acquistato dal Marsiglia per 8 milioni di euro. Oggi gioca nell’Odense, nel campionato danese ed è tra i casi segnalati nell’inchiesta Prisma. L’Inter ha venduto al Chelsea Cesare Casadei: 15 milioni più 5 di bonus per un ragazzo che ha compiuto 20 anni dieci giorni fa e che non aveva mai giocato in Serie A. Si dice sia forte davvero però. Ed è anche vero che il Chelsea gira su cifre decisamente fuori mercato: il Milan aveva provato a prendere Chukwuemeka per 4 milioni di euro dopo 14 partite all’Aston Villa, i Blues ne hanno messi sul piatto 23.
Assai discussa l’operazione Osimhen, dove oltre a 52 milioni di euro al Lille vengono girati il portiere Karnezis, che effettivamente coi francesi è rimasto per 2 anni e i tre primavera Liguori, Manzi e Palmieri, che in Francia non sono mai andati. Valutazione dei quattro calciatori: 20 milioni di euro. La vicenda – per la quale il club venne deferito di fronte alla giustizia sportiva – è anche finita al centro di un’inchiesta della procura di Napoli. Un altro dei casi più dibattuti degli ultimi anni è stato quello di Stefano Sturaro: calciatore che con la Juventus ha vinto 4 scudetti e che ha fatto parte anche della Nazionale guidata da Conte agli Europei del 2016. È stato venduto al Genoa per 18 milioni di euro nel 2019, acquisto più costoso della storia del club rossoblù. Anche sulla sponda blucerchiata di Genova, l’acquisto più costoso della storia arriva via Juventus: si tratta di Emil Audero, acquistato nel 2018 per 20 milioni, dopo una presenza in A alla Juventus e un campionato in B da titolare a Venezia: è ancora oggi il portiere titolare della Samporia in Serie A.
Per contro dal Genoa la Juventus ha comprato Nicolò Rovella, un centrocampista nel giro dell’Under 21 che poi dopo 3 presenze i bianconeri hanno mandato in prestito al Monza. Costo dell’operazione: 18 milioni di euro con la società ligure che prende Manolo Portanova ed Elia Petrelli, rispettivamente per 10 e 8 milioni. Nota a margine: Rovella era in scadenza di contratto, quindi prendibile subito a zero euro e sarebbe stato disponibile dal luglio successivo.
L’Inter ha valutato Federico Valietti 6 milioni di euro nel 2018: il difensore – oggi a Vicenza dopo aver girato tra Serie B e C – vale 100mila euro secondo Transfermarkt, il portale di riferimento del calciomercato. E non ha mai superato il valore di 500mila. Nella stessa sessione di mercato dalla primavera dell’Inter esce Nicolò Zaniolo, valutato 1,5 milioni in meno di Valietti. Spesso il ricorso alle plusvalenze infatti avviene anche nell’ambito di operazioni più importanti: Zaniolo infatti rientra nel passaggio di Nainggolan dalla Roma all’Inter, mentre nello scambio tra Juventus e Barcellona – finito anche questo nell’inchiesta Prisma – tra Pjanic e Arthur rientrano Alejandro Marques, dal Barcellona alla Juve, valutato 8,2 milioni che oggi è all’Estoril e Matheus Pereira dalla Juve al Barcellona, valutato 7,8 milioni di euro ed oggi gioca all’Eibar in Segunda Division.