Televisione

Gina Lollobrigida, Mara Venier ammonisce Andrea Piazzolla: “Mi sono già presa una denuncia, tu ti prendi tutta la responsabilità di ciò che dici”

È una Mara Venier particolarmente commossa quella che ieri ha aperto la puntata di Domenica In ricordando Gina Lollobrigida, una delle ultime icone del cinema italiano, scomparsa una settimana fa a 95 anni

“Io già ho preso una denuncia, quindi tu ti prendi tutta la responsabilità di ciò che dici oggi”. È una Mara Venier particolarmente commossa quella che ieri ha aperto la puntata di Domenica In ricordando Gina Lollobrigida, una delle ultime icone del cinema italiano, scomparsa una settimana fa a 95 anni. “So tante cose e per me è difficile non essere coinvolta emotivamente”, ha ammesso la conduttrice legata alla Lollo da una lunga amicizia, ripercorrendo la complicata storia personale dell’attrice che proprio in una delle ultime interviste alla Venier aveva detto “voglio morire in pace”. “Gli ultimi anni sono stati difficili, divisi tra la gioia di avere te accanto e la sofferenza per la lontananza dagli affetti veri di figlio e nipote”, ha precisato la Venier accogliendo in studio Andrea Piazzolla, assistente personale e factotum della Lollo.

Un rapporto complesso e molto chiacchierato il loro, durato per oltre dieci anni, intrecciatosi nel tempo con gli scontri familiari tra l’attrice e il figlio Milko Skofic, sul quale Piazzolla ha fatto delle rivelazioni molto pesanti. Prima parlando del loro rapporto complicato e su come il fatto di avere una madre così famosa e “ingombrante” gli avesse causato qualche problema. “Gina aveva un carattere forte, mai scesa a compromessi. Non sono mai riusciti a prendersi, già prima che arrivassi io”, precisa. Poi aggiungendo altri dettagli in parte inediti, come quando la Venier ricorda alcune dichiarazioni rilasciate da Skofic contro Piazzolla (“Mia madre è sempre stata molto oculata. Quando è arrivato Andrea sono stati moto macchine, viaggi…”). “In realtà lei aveva sempre avuto tutto, già prima che arrivassi io. Soprattutto doti incredibili”, ha replicato l’uomo rivelando poi il contenuto di una mail che Milko scrisse alla madre: “A me colpì una mail che il figlio mandò alla madre. Le scrisse: ‘Scusami, l’ho dovuto fare per garantire un futuro a mio figlio’”, ovvero al nipote Dimitri (verso il quale Piazzolla spende però parole di comprensione). Ma non è tutto, perché ricordando le ultime ore della Lollo, Piazzolla ha svelato cosa si sono detti lui e Skofic: “L’ultima volta che l’ho vista è stato 24 ore prima che se ne andasse. Ero disperato. L’ultima volta che l’ho vista le ho detto ‘grazie e scusa’. E ho chiesto al figlio di fare lo stesso. Mi ha risposto: ‘Io non le devo chiedere scusa di niente’”.

Nel corso della lunga intervista sono intervenuti anche il cardiologo della Lollobrigida, Francesco Ruggiero, l’avvocato dell’attrice Antonio Ingroia e l’ex manager tv Adriano Aragozzini, protagonista di una presunta rissa fuori dalla clinica romana con l’ex marito della Lollo, Javier Rigau. A proposito del quale, Piazzolla ha detto: “Ho iniziato un rapporto personale con Gina nel 2013 e poi abbiamo scoperto il matrimonio per procura con lo spagnolo. Lei chiamò il figlio dicendo di non sapere nulla, ma lui non ha mai voluto chiarire. Si è schierato con Rigau e ha testimoniato con lui nonostante sapesse che aveva fatto cose illegali in Spagna”. Ed è su Rigau e la questione relativa all’amministratore di sostegno cui la Lollobrigida venne affidata che l’atmosfera si è fatta più tesa in studio, soprattutto quando Piazzolla ha ammesso che la donna non poté scegliere liberamente un avvocato: “Le venne affiancato uno dello studio associato che difendeva Rigau e lei fece ricorso. Gli ultimi anni per lei sono stati una tortura”. In quel momento la Venier ha chiesto a Piazzolla di assumersi la responsabilità di ciò che stava dicendo perché, pur non scendendo nei dettagli, lei si era già presa una denuncia. Relativa a cosa, non l’ha specificato, ma è chiaro che riguardi sempre il caso Lollo. Sul finale, Piazzolla ha poi raccontato che a complicare il precario quadro di salute della Lollo sarebbe stato il liquido di contrasto utilizzato per fare una Tac. La situazione è precipitata e non c’è stato più nulla da fare: “Le avrei donato i miei anni, pur di vederla altri anni”, la sua risposta, “le avrei dato tutto, non solo un rene. Lei mi ha dato il suo tempo e io ero pronto a darle il mio”.