A pochi giorni dalla Giornata della Memoria, Liliana Segre, presentando le iniziative di Milano, ha parlato a cuore aperto. Dopo anni passati a battersi affinché la memoria dell’Olocausto non vada persa, la senatrice a vita, ha pensato al futuro, non nascondendo i suoi timori e le sue amarezze. “Una come me ritiene che tra qualche anno” sulla Shoah “ci sarà una riga tra i libri di storia e poi più neanche quella”, ha detto Segre. “Le iniziative che possono venire da una vecchia come me a volte sono noiose per gli altri, questo lo capisco perfettamente – ha spiegato ancora – so cosa dice la gente del Giorno della memoria. La gente già da anni dice, ‘basta con questi ebrei, che cosa noiosa, la sappiamo“. Chi invece ha vissuto l’Olocausto, “ha visto l’orrore” e sa che “ormai ne può parlare solo con 4 o 5 persone”, allora “non è mai contento ed è più noioso degli altri”. Il riferimento, bonario, è anche al sindaco di Milano, Beppe Sala, che l’ha punzecchiata dicendole che “ha sempre qualcosa da criticare”.
Da sempre Segre, proprio per evitare che ciò che accaduto vada dimenticato, si impegna nel raccontare la sua storia. Anche grazie a lei, a Milano, esiste il Memoriale della Shoah, un’area museale sotto alla Stazione Centrale, allestita proprio dove partivano i deportati per i campi di sterminio nazista e dove lei stessa prese il treno quando era solo una ragazzina. Ed è, ancora, grazie a lei se, quest’anno, in occasione del 27 gennaio, è stato allestito un tram cittadino dedicato alla Memoria. Un’iniziativa fortemente voluta dalla senatrice a vita, come ha spiegato presentando l’iniziativa. “Dopo tanti anni, finalmente, c’è un tram che passa per Milano che ricorda il giorno della memoria. Come mai ora? Perché ho rotto le scatole, sono noiosissima e non sono mai contenta – ha detto Segre – Prima di morire, finalmente, vedo la mia Milano con il mio tram, sul quale non posso più salire perché ho la scorta e do fastidio, infatti tra poco non lo darò più, travestito”.
Manca però l’indirizzo esatto del Memoriale, piazza Edmondo Jacob Safra 1, ha fatto notare Segre al sindaco di Milano che ha promesso di rimediare presto.
Per la Giornata della Memoria a Milano saranno posate 26 nuove pietre di inciampo per ricordare altrettante vittime dell’Olocausto. Dal 2017 sono 171 le persone ricordate. La prima pietra posata a Milano è stata quella dedicata ad Alberto Segre, padre di Liliana, il 19 gennaio di sei anni fa. “È la tomba che non ha mai avuto – ha commentato la senatrice a vita -. Le pietre d’inciampo per me sono ancora più importanti della Giornata della Memoria perché danno un nome alle vittime. Queste pietre nel giro di pochi giorni da quando vengono posate sono coperte da bici o monopattini quando non è una vernice nera a rovinarle, per dire ‘fai schifo'”. E c’è una pietra d’inciampo in particolare che è simbolo potente della tragedia che è stata, “è quella posata per un bimbo che è stato deportato il giorno dopo essere nato”.