Botta e risposta a Il Punto, trasmissione di Luca Ciliberti in onda sull’emittente locale Telecolor (qui la puntata integrale) tra l’avvocato Enrico Trantino e il giornalista de ilfattoquotidiano.it, Giuseppe Pipitone. Il tema è quello delle intercettazioni e in particolare della petizione lanciata dal Fatto Quotidiano per chiedere di “cacciare” il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Secondo l’avvocato, ciò che ha messo in opera “qualche grande quotidiano” che “chiede le dimissioni di Nordio” è una “grande speculazione“. “Si poteva evitare, per una questione di opportunità, che certe dichiarazioni venissero rese nel momento in cui è stato arrestato Messina Denaro ma le stesse non fanno altro che dire una sacrosanta verità, questo è un dato che, a mio avviso, non può essere negato”, prosegue il legale in puntata. “L’avvocato vuole fare il nostro direttore responsabile?”, chiede allora Pipitone a Trantino, sottolineando che si tratta di libera manifestazione del pensiero. “La libera manifestazione del pensiero è un valore, il problema è quando questa libera manifestazione del pensiero strumentalizza la realtà. Mi chiedo sempre qui prodest? a che cosa giova? a vendere più copie dei giornali. Ma è espressione di quella mentalità paramafiosa, a me la manipolazione della verità non è mai piaciuta”, attacca ancora l’avvocato. La risposta del cronista del Fatto.it non si fa attendere: “Prendiamo atto che l’avvocato Trantino ci ha detto, a noi del Fatto, che siamo paramafiosi e manipoliamo la verità. Lei querelerebbe per molto meno”.

Secondo Trantino, “chiunque abbia uno strumento di potere, e un giornale lo ha, deve essere un po’ più attento nella manipolazione delle notizie per evitare che vengano distorte”. A chiudere il dibattito è Pipitone, che spiega: “Io penso sia veramente ingiusto prendersela con uno specchio se uno ha un brutto aspetto. Se Nordio, nella settimana in cui viene arrestato Matteo Messina Denaro, decide di andare a dire ciò che ha detto, non è colpa nostra. Sono cose che si commentano da sole. Il problema è Nordio che non sa che cosa dichiara e probabilmente non è in grado di fare il ministro. Hanno preso Messina Denaro e il ruolo delle intercettazioni è stato fondamentale per prenderlo, un consulente della comunicazione avrebbe dovuto consigliare almeno di far passare tempo prima di parlare”.

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