Prima leghista, poi in prima fila nelle battaglie contro il green pass, oggi esponente della Dc Nuova. L’europarlamentare Francesca Donato ha annunciato la sua adesione al partito guidato in Sicilia dall’ex governatore Totò Cuffaro. Donato, eletta a Strasburgo nel 2019 nelle liste della Lega, aveva abbandonato il partito di Matteo Salvini nel settembre 2021 in polemica per la decisione del Carroccio di appoggiare il governo Draghi e cedere sull’estensione del green pass. Donato, presidente di Eurexit (contraria alla moneta unica) e nota da tempo per le sue posizioni controverse su pandemia e vaccini, ha spiegato la sua decisione di passare alla Dc Nuova. “Ho messo in conto che molte persone non capiranno la mia scelta”, ha detto la parlamentare europea, facendo riferimento anche alla condanna per favoreggiamento alla mafia ricevuta dall’ex presidente della Sicilia: “Mi dispiace perché oggi Cuffaro è il più affidabile come integrità morale: i suoi scheletri sono venuti tutti alla luce, ha ammesso gli errori e ha accettato la condanna. Oggi è una persona completamente diversa. Lui è molto amato in Sicilia perché ha delle qualità straordinarie“.
Dopo l’uscita volontaria dalla Lega, Francesca Donato nell’ottobre 2021 era rimasta senza gruppo anche al Parlamento europeo. Tra i membri più agguerriti del fronte no pass e dello scetticismo sui vaccini, da mesi esprimeva pubblicamente il suo dissenso sulle decisioni di Mario Draghi in merito alla pandemia. Qualche mese dopo aveva deciso di correre per la poltrona di sindaco di Palermo: alle elezioni del 24 giugno 2022 aveva ottenuto poco più del 3%, senza impedire la netta vittoria del candidato di centrodestra, Roberto Lagalla.
“Credo che ci sia bisogno di un’alternativa ai partiti attualmente al governo di centrodestra. Penso che l’elettorato italiano richieda una alternativa, c’è troppa omogeneità di proposte e vedo una crisi generale dei partiti proprio per questo”, ha spiegato Donato annunciando la sua adesione alla Dc Nuova. “Ho lasciato la Lega – ricorda la deputata europea – per la posizione che aveva sul green pass e per il sostegno al governo Draghi. Non mi sentivo più a mio agio in un partito che in maggioranza appoggiava quelle posizioni costringendo tutti i deputati a votare in quel senso. Con la Democrazia cristiana non ho alcun diktat“, ha concluso Donato.