Oggi, martedì 24 gennaio, escono le quattro puntate su Rai Radio1 firmate da Paolo Maggioni e Giancarlo Briguglia sulla senatrice a vita, che da quasi tre anni vive sotto scorta per le minacce ricevute
Mille giorni trascorsi con la scorta, a 92 anni. In mezzo i viaggi, le testimonianze, l’impegno per la Commissione contro il razzismo e le istigazioni all’odio. Liliana siamo noi è un podcast originale di Rai Radio1, ideato e condotto da Paolo Maggioni, scritto con Giancarlo Briguglia. Quattro puntate che raccontano, in un diario pubblico e privatissimo, attraverso interviste esclusive, il rapporto speciale che lega la senatrice a vita Liliana Segre, testimone della Shoah, ai carabinieri della sua scorta, assegnata dopo le minacce d’odio ricevute non solo via web.
“Sono tre anni che vivo con la scorta, che mai avrei immaginato di avere, che mai ho chiesto. Già dopo pochissimi giorni ho capito che ero stata molto fortunata. Era una fase della vita assolutamente nuova: ho acquisito quattro nipoti” rivela nel podcast Liliana Segre, la persona più anziana d’Europa con la scorta. “Perché la mia qualifica principale, al di là di quella di senatrice a vita, al di là di vittima, è essere una nonna. E come tale mi sono sempre sentita nei confronti dei Carabinieri che mi hanno accompagnato”.
E sono proprio le voci di Marco Palmieri, Antonio Bianco, Riccardo Mallozzi e Giovanni Pansera, i carabinieri diventati nipoti ideali, a condurci nel viaggio che tocca la vita quotidiana di questi mille giorni, gli impegni pubblici in Senato e l’ultima testimonianza ad Arezzo, l’affetto di molti italiani e il peso delle minacce d’odio, i concerti alla Scala e le tante passioni di una donna che, a 92 anni, non abbandona curiosità e passione verso il mondo che la circonda. “Viverle al fianco”, raccontano i carabinieri “è una esperienza che ci arricchisce ogni giorno”. “L’Arma dei Carabinieri è figlia di Salvo D’Acquisto. C’era la sua stella che guardava giù” confida l’appuntato scelto Riccardo Mallozzi: “Voglio pensarla così: noi siamo entrati nella vita di Liliana in punta di piedi e vogliamo rimanerci”. “Liliana Segre è una donna luminosa, sono stati tre anni spettacolari” racconta l’appuntato scelto Antonio Bianco. “Ci ha insegnato a sorridere in ogni momento” aggiunge l’appuntato scelto Giovanni Pansera. E sul senso più profondo di questo servizio di scorta, il luogotenente Palmieri non ha dubbi: “In qualche modo per Liliana siamo il risarcimento di quello che ha sofferto. Lo stesso Stato che emanò le leggi razziali e partecipò alle deportazioni oggi protegge la sua testimonianza. E noi incarniamo lo Stato che adesso è con lei”.
Il passato ma anche il futuro che passa attraverso la memoria e la trasmissione di una testimonianza cruciale per la nostra Repubblica. Liliana siamo noi conclude il suo viaggio al Memoriale della Shoah, nei sotterranei del Binario 21 della Stazione Centrale di Milano. “Un luogo da vivere e valorizzare, un simbolo di architettura perversa nel corpo vivo della città” racconta l’archistar Stefano Boeri che lancia l’idea di un concorso internazionale per disegnare una stele che indichi a cittadini e turisti, passeggeri e avventori, la collocazione del Memoriale, arricchito recentemente dalla biblioteca del Cedec. “Mi piacerebbe che fosse una tappa di impegno civile in ogni viaggio milanese” è l’invito della senatrice a vita.
Con i contributi dei conduttori di Forrest Marianna Aprile e Luca Bottura, le interviste a Luciano Belli Paci e Talia Bidussa (Memoriale della Shoah di Milano) e un intervento speciale di Enrico Bertolino, Liliana siamo noi – Storia di mille giorni con la scorta suggerisce proprio questo: a ognuno spetta fare la propria parte, difendere la memoria e scortarla nel futuro.
Il podcast è disponibile su RaiPlay Sound dal 24 gennaio