“Ma io sono il Duca di Sussex! Anzi, sono il principe Harry! Com’è possibile che le copie del mio libro non si vendano?”. Viene da immaginarsela, per il ‘figlio di scorta’ di re Carlo e Lady Diana come lui si definisce, questa scena tutta californiana. Che fa anche un po’ tenerezza. A Montecito, diecimila abitanti vicino all’elegantissima Santa Barbara dove Harry e la moglie vivono, il suo “Spare” non vende. Sì, quel libro che in Europa tappezza con gigantografie pubblicitarie persino i tunnel della metropolitana. “Forse aveva ragione mia moglie e devo essere più cauto”, si è sfogato Harry in tv. Proprio lì dove abita con Meghan le copie vendute sono così poche che l’imbarazzo deve essere difficile da nascondere. Ma c’è un risvolto ancora peggiore: “I miei vicini non mi salutano più, attorno a me il vuoto totale”, si sfoga il principe. Milioni di copie vendute, con i riflettori del mondo puntati addosso già da mesi prima della pubblicazione del tomo da 540 pagine. Ma nel ridente luogo dove vive la coppia, fra villoni miliardari, piscine in stile coloniale, lusso da spiare fra i pertugi che le fronde lasciano al turista curioso, regnano solitudine e sguardi glaciali.
La rottura dei rapporti con la famiglia è stata un affronto troppo grave per la mentalità, spesso un po’ puritana, a stelle e strisce? Le ricchezze e lo stile di vita di Harry e consorte non sono ancora all’altezza del posto, dove lo status economico regna sovrano? Intanto il principe Harry deve incassare. No, non i proventi dalle vendite sul luogo di residenza, ma un’amara sorpresa: “L’unica libreria del Paese non ha messo in vetrina il libro, siamo circondati dal ghiaccio. E ammette: “Forse aveva ragione Meghan, dovevo ponderare di più le conseguenze”. Ma come? Proprio la moglie, andata giù pesante sin dai tempi dell’intervista a Oprah Winfrey sul rapporto con la Casa Reale, è ora ispiratrice di saggezza e moderazione?
Nel lussuoso quartiere californiano dove vivono tantissime star Mary Sheldon gestisce la libreria Tecolate. Conferma al Guardian di aver vendute appena trenta copie. Il motivo? La libraia ha un’idea precisa: “Penso che la maggior parte delle persone qui la consideri una soap opera”. Non ha tutti i torti. Il plot è accattivante: c’è la Corona, c’è la tragedia di Diana, c’è il Re che fa le battute sul ruolo secondario di Harry fin dalla nascita. E c’è, immancabile, la matrigna cattiva. Ora regina consorte.
Ma, spiega il Guardian, questa è anche la conseguenza del “tacito codice del silenzio” che la città mantiene attorno ai suoi residenti famosi. Qui abitano anche Oprah Winfrey, Ellen DeGeneres, Gwyneth Paltrow e la coppia Katy Perry e Orlando Bloom. Quel che tutti i residenti di Montecito apprezzano di più è la privacy. “Le vaste tenute – scrive il giornale – inclusa la proprietà di Riven Rock dove vivono Harry e Meghan sono nascoste dietro muri e siepi alte due piani che tengono fuori i paparazzi pur conservando viste da libro sull’oceano”.
Ma se le cose negli States non vanno proprio come previsto, nel Regno Unito va ancora peggio. Parliamo degli indici di popolarità. Se William e Kate non svettano, Harry e Meghan sono ai minimi storici. C’è un sondaggio effettuato da YouGov che rivela: solo il 26 per cento dei britannici ha un’opinione positiva del principe. Siamo sprofondati al livello più basso dal 2011. In quell’anno l’azienda di ricerche di mercato ha iniziato a monitorare la royal family. E oggi due terzi dei britannici, il 64 per cento, ha una pessima opinione di Harry, quinto in linea di successione al trono. E se il principe pensava di convincere gli inglesi a parteggiare per lui, beh, si è sbagliato di grosso. Tanto clamore nei primi giorni. Ma poi nessun beneficio nella considerazione personale, solo i proventi della vendita.
Certo: le polemiche hanno incrinato anche l’immagine di William e Kate. Che però rimangono saldi in testa. Sono i più amati, anche negli Stati Uniti. Sarà così anche in futuro? Perché l’offensiva di Harry non è conclusa. Re Carlo ha confidato agli amici: “Mio figlio ha in serbo altri tre libri. Se il primo ha mancato l’obiettivo di distruggerci, gli altri non si sa. Devo recuperalo”. Si parla di una convocazione a corte. Prima dell’incoronazione.