Mentre il caso plusvalenze “artificiali” è in attesa di finire davanti al Collegio di garanzia del Coni, resta in sospeso anche l’altro processo sportivo che preoccupa la Juventus: la Procura della Figc ha chiesto infatti una proroga di 40 giorni per l’altra inchiesta, quella inerente le “manovre stipendi” e i compensi agli agenti da parte del club bianconero. La richiesta da parte del procuratore Giuseppe Chinè è indirizzata alla procura generale dello sport ed è necessaria perché si avvicinava la scadenza dei termini per il deferimento, fissata per lunedì prossimo.

Il filone d’inchiesta sulla manovra stipendi è probabilmente quello più temuto dalla Juventus: se per le plusvalenze è arrivata una penalizzazione di 15 punti in classifica (in attesa delle motivazioni dei giudici della Corte d’appello federale e del ricorso bianconero), la prossima richiesta della procura federale potrebbe non essere da meno. Inoltre, rischia di avere un impatto anche sui conti bianconeri e coinvolgere anche i calciatori che avevano aderito. Le manovre stipendi, per come ricostruito finora dai pm torinesi, hanno comportato la sottoscrizione di scritture private tra la Juventus e i calciatori: le cosiddette “side letter” – che impegnavano incondizionatamente il club a pagare gli stipendi posticipati ai 17 giocatori che avevano aderito alla richiesta – non sono state depositate in Lega Serie A.

Se in sede sportiva dovesse trovare conferma l’ipotesi accusatoria, si finirebbe nell’ambito dell’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva che norma le “Violazioni in materia gestionale ed economica”. Il comma 3 recita: “La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica”.

In caso di deferimento, quindi, i bianconeri rischiano una nuova penalizzazione e una multa “da uno a tre volte” l’ammontare illecitamente pattuito. La vicenda, tra l’altro, coinvolge direttamente anche i giocatori. Il comma 8 infatti stabilisce che “i tesserati che pattuiscono con la società o percepiscono comunque dalla stessa compensi, premi o indennità in violazione delle norme federali sono soggetti alla sanzione della squalifica di durata non inferiore a un mese”.

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