di Mauro Di Nardo (Sondrio)
Lo Stato aveva detto che non sarebbero dovute costare un solo euro di denaro pubblico, ma finora ha previsto di spendere più di due miliardi per le Olimpiadi invernali del 2026. Quindi lo Stato ha mentito ai cittadini e lo sta facendo impunemente perché ha il monopolio su tutto, compresa la magistratura, che dovrebbe fermarlo in questi casi. Il declino del coraggio dei giudici italiani di oggi è ciò che anche in questo caso di menzogna pubblica per le Olimpiadi invernali del 2026 colpisce e ferisce maggiormente i cittadini. Il coraggio civico ha abbandonato non solo il mondo dei giudici nel suo complesso, ma anche quello degli avvocati, dei giornalisti, degli insegnanti e dei sacerdoti.
Ma con le sue promesse non mantenute, lo Stato non sta solo causando spese per le Olimpiadi invernali del 2026 perché con le opere previste, sta anche violando l’Agenda 2030, l’accordo internazionale per lo sviluppo sostenibile a cui ha aderito e anche i divieti di costruzione. Quindi i cittadini hanno uno Stato che non protegge le leggi, ma le viola. E le viola con nuovi debiti che sa essere a carico di cittadini non ancora nati, che quindi sa non essere in grado di rifiutare questa sua ulteriore ipoteca a loro danno, cittadini ai quali dirà, appena nati, di volere il loro bene, di proteggerli, mentre proprio come nel caso delle Olimpiadi invernali del 2026 agisce con consumata perizia contro di loro e il loro futuro.
Lo Stato impunito funge, quindi, anche da cattivo modello. Spiega perché in Italia le piccole e grandi violazioni della legge sono diventate più la regola che l’eccezione perché versa nell’indebitamento e nel degrado e perché i bisognosi non vengono realmente aiutati. Ma i giudici possono, applicando la legge, invertire questo declino. Possono imporre la cancellazione delle opere per le Olimpiadi invernali del 2026 non solo perché non dovevano svolgersi con soldi pubblici, ma anche perché in tempi di disastri come Covid, siccità e rincari esorbitanti non sono più adeguate, non sono il buon senso che deve sempre dare priorità alle emergenze.
Il risultato non potrà che essere uno Stato che non mente più e così l’Italia vedrà finalmente crescere il benessere e la giustizia attraverso la riduzione delle violazioni del diritto che l’hanno connotata fin dalla sua nascita poco più di 150 anni fa e che hanno fatto fuggire fino ad oggi l’allora popolazione di 25 milioni di italiani.