Tre partite in casa a porte chiuse per la Paganese. E trasferte vietate per le prossime tre partite di campionato sia ai tifosi della Paganese che a quelli della Casertana. Sono le decisioni prese dal Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive all’indomani della riunione dell’Osservatorio che ha esaminato quanto avvenuto domenica scorsa in occasione della gara di Serie D tra le due squadre, quando gli scontri tra ultras hanno portato a scene da guerriglia urbana, con un bus dato alle fiamme.
Il Casms si è riunito questa mattina per valutare i profili di rischio connessi ai prossimi incontri delle due squadre. Dopo un approfondito esame, che ha tenuto conto delle ultime direttive del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, “è stata condivisa la necessità di adottare specifiche misure di rigore per entrambe le tifoserie, procedendo con una maggiore severità nei confronti di quella della Paganese, resasi responsabile dei comportamenti più gravi. Pertanto, è stata richiesta al Prefetto di Salerno l’adozione di un provvedimento per la disputa a ‘porte chiuse’ dei prossimi tre incontri casalinghi della Paganese”. Con analoghi provvedimenti prefettizi verranno “vietate ad entrambe le tifoserie le trasferte in occasione delle prossime tre partite di campionato. Il Casms “si è riservato inoltre di procedere ad un’aggiornata valutazione del comportamento tenuto dalle due tifoserie in occasione dei prossimi incontri, al fine dell’adozione di eventuali ulteriori misure di rigore”.
Nel frattempo il gip del Tribunale di Nocera Inferiore ha convalidato l’arresto dei sette tifosi della Paganese che, secondo l’accusa, hanno partecipato agli scontri avvenuti domenica a Pagani prima del fischio d’inizio di Paganese-Casertana. Confermata anche la misura cautelare degli arresti domiciliari che era stata eseguita – in flagranza differita – lunedì sera da carabinieri e polizia. Per altri due tifosi della Casertana, invece, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva convalidato il fermo, revocando però i domiciliari e sostituendoli con l’obbligo di firma per tre volte a settimana. Gli indagati sono accusati a vario titolo di possesso e lancio di oggetti contundenti e fumogeni, di resistenza a un pubblico ufficiale, rissa, devastazione. Alcuni, inoltre, avrebbero provocato l’incendio del pullman di tifosi della Casertana che ha causato anche il danneggiamento di un edificio.