Il pm Julia Maggiore ha disposto un accertamento cadaverico che ha confermato come la donna sia stata effettivamente stroncata da un arresto cardiaco dovuto a freddo e fatica
Un’allevatrice di cani è stata trovata morta sull’Appennino nella neve, a 5 chilometri dall’abitato più vicino, Badia Tedalda. Il corpo era in un sentiero isolato. L’ipotesi è che sia stata stroncata da un attacco cardiaco, quasi sicuramente causato dal freddo. Cristiana Gugu, 50 anni, viveva da tempo nell’oasi della Cocchiola. Abitava da sola in una casetta di legno nel bosco. In estate la zona, l’Appennino fra Toscana, Marche e Romagna, è frequentata da escursionisti ma d’inverno è isolata e deserta e con le nevicate dei giorni scorsi ancora meno. Trovati morti i tre cani che la seguivano, salvi quelli rimasti nel suo allevamento.
L’allevatrice 50enne è stata trovata congelata in mezzo alla neve, una scoperta casuale fatta martedì da alcune persone che stavano ripulendo i sentieri forestali dopo le nevicate che hanno portato oltre un metro di neve. Il decesso era avvenuto molte ore prima. Il pm Julia Maggiore ha disposto un accertamento cadaverico che ha confermato come la donna sia stata effettivamente stroncata da un arresto cardiaco dovuto a freddo e fatica. Il magistrato ha dato il nulla osta per i funerali, la salma si trova a Sansepolcro. Proprio nel capoluogo dell’Alta Val Tiberina, dove era stata per sbrigare commissioni, era stata vista l’ultima volta lunedì salire su un pullman prima di tornare in montagna. Durante il tragitto, è stato ancora ricostruito, anche in base agli orari, si sarebbe imbattuta nella tormenta di neve che ha interessato la zona depositando un manto di un metro. Camminando a piedi non è riuscita ad arrivare fino a casa ed è stata stroncata da un infarto, da un malore generato con ogni probabilità dal freddo intenso e dalla fatica dell’incedere nella neve, con passi che si fanno sempre più pesanti.