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Caso Pasqualino Maione, c’è davvero una relazione tra Covid e meningite? Pregliasco: “Esiste effettivamente un legame”

Il caso Maione ha sollevato una serie di preoccupazioni sulla correlazione tra Covid e meningite, e in molti si sono chiesti se effettivamente questa complicanza possa verificarsi e con quale frequenza

di 30science per Il Fatto

Dopo una lunga assenza dal mondo dei social, Pasqualino Maione, noto volto della trasmissione “Amici di Maria de Filippi”, ha dichiarato su TikTok di aver contratto una delle varianti di SARS-CoV-2 in circolazione, sperimentando una grave complicazione della malattia, la “meningite post Covid”. Il cantante, che nel 2008 aveva raggiunto il podio del talent show conquistando il terzo posto in classifica, ha infatti contratto una forma grave di Covid-19 lo scorso agosto, e, a seguito del ricovero in ospedale, ha fatto preoccupare i propri fan oscurandosi dai social media. “Sto affrontando una grande battaglia – ha poi riferito su TikTok – ho avuto una meningite post Covid. Sono ancora in terapia, la strada è lunga, ma ce la faremo”.

Il caso Maione ha sollevato una serie di preoccupazioni sulla correlazione tra Covid e meningite, e in molti si sono chiesti se effettivamente questa complicanza possa verificarsi e con quale frequenza. In effetti, il primo caso documentato di meningite associata a SARS-CoV-2 è stato riportato sull’International Journal of Infectious Diseases, in un articolo pubblicato nel maggio 2020 dagli scienziati del Dipartimento di medicina d’urgenza e terapia intensiva presso l’ospedale universitario di Yamanashi. Nel paper si ripercorre l’esempio clinico di un paziente di 24 anni, trasportato d’urgenza presso la struttura ospedaliera e risultato positivo alla meningite e a SARS-CoV-2.

“Ci sono state diverse segnalazioni di episodi in cui sembra emergere una correlazione tra Covid-19 e meningite – afferma Fabrizio Pregliasco, virologo presso l’Università degli studi di Milano e direttore sanitario dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) Galeazzi di Milano – dopo il primo caso del paziente in Giappone, sono state condotte delle indagini a livello di liquido cerebrospinale di soggetti con meningiti. Queste analisi hanno evidenziato la positività a SARS-CoV-2 tramite test molecolari”. “Il legame tra Covid-19 e meningite – continua l’esperto – è stato riscontrato anche attraverso diverse autopsie di pazienti deceduti a causa dell’infezione. Questi dati sembrano suggerire che esista effettivamente una possibilità che l’infezione da nuovo coronavirus possa provocare una meningite derivata dall’infezione virale stessa”.

In alcuni sporadici casi, inoltre, la meningite potrebbe addirittura presentarsi come unico sintomo dell’infezione. Questa rarissima manifestazione è stata documentata da uno studio, pubblicato nel settembre 2020 sulla rivista Frontiers in Public Health e condotto dagli scienziati dell’University of Health Sciences e dell’Hayatabad Medical Complex, in Pakistan. In questo lavoro il team ha riportato il caso di un gruppo di soggetti che avevano ricevuto una diagnosi iniziale di meningite, poi associata a Covid-19. “Sebbene molto rare – si legge nell’articolo scientifico – le complicazioni neurologiche possono a volte presentarsi anche in assenza di altri sintomi”. “Per ridurre il rischio di queste gravi complicazioni – conclude Pregliasco – è quindi importante sottoporsi alla vaccinazione, che, come è stato dimostrato, contribuisce a proteggere l’organismo dagli esiti più infausti della malattia provocata da SARS-CoV-2”.

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