L’Ufficio del processo – pensato per centrare l’obiettivo di migliorare l’efficienza della giustizia civile – perde pezzi. O meglio addetti. E la macchina della giustizia non necessita soltanto di magistrati. È stato il primo presidente della Cassazione Pietro Curzio nella sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario a lanciare l’allerta sugli 8mila laureati assunti a tempo determinato nell’ambito del Pnrr per centrare l’obbiettivo di smaltire l’arretrato e rendere più veloce i processi. Lo stipendio, per 36 ore settimanali, è di circa 1700 euro lordi, per laureati in Giurisprudenza, Economia, Scienze politiche o titoli equipollenti.
Un compenso che evidentemente non incoraggia il completamento del ciclo lavorativo a fronte di un impegno non da poco come appunto smaltire l’arretrato dei fascicoli civili poco meno di 3 milioni. Rispetto alla fine del 2021, peraltro, le pendenze totali nel settore civile si sono ridotte del 5,2%, portandosi, per la prima volta dal 2003, al di sotto dei 3 milioni; nello stesso periodo, l’arretrato civile è diminuito del 4,5% in Corte di Cassazione, del 15,9% in Corte di appello e del 2,8% in Tribunale. Risultati che difficilmente potranno proseguire se si perderanno gli addetti.
“L’assunzione di più di 8.000 addetti all’Ufficio per il processo è un fatto sicuramente inedito e positivo di cui bisognerà cogliere e sviluppare tutte le potenzialità. Si tratta tuttavia di assunzioni a tempo determinato, il che sta dando luogo a molte dimissioni man mano che questi nostri giovani collaboratori trovano lavori con migliori prospettive di durata“, ha detto Curzio. L’ex ministra della Giustizia Marta Cartabia aveva più volte pensato a una stabilizzazione dell’istituto in modo da renderlo un sostegno non a tempo, anche se quello dei contratti a tempo determinato era un vincolo europeo. L’Ufficio del processo non è stato previsto per i Tribunali di sorveglianza, le Procure ed i Tribunali dei minori per via dei vincoli posti dal Pnrr come aveva spiegato nel settembre del 2021 l’allora Guardasigilli: “Ci sono state date queste risorse per accelerare le conclusioni del processo ed il disposition time e si è detto la priorità è in determinati segmenti giurisdizionali, non in altri”.
Ma cosa fanno questi addetti? Si tratta di una struttura operativa nei tribunali ordinari e presso le Corti d’appello con l’obiettivo di “garantire la ragionevole durata del processo, attraverso l’innovazione dei modelli organizzativi ed assicurando un più efficiente impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione” nel processo civile. Preparazione di bozze, raccolta di materiali e utilizzo di banche dati, collaborazione allo studio della controversia e della giurisprudenza, collaborare alla raccolta della prova dichiarativa nel processo civile. E ovviamente “coadiuvare il magistrato e l’intero ufficio giudiziario in tutte le attività preparatorie e collaterali alla decisione”. Un lavoro di preparazione prezioso per i magistrati. L’assunzione all’Ufficio comporta anche una serie di benefici per laureati in giurisprudenza, Economia, Scienze politiche o titoli equipollenti perché è considerato titolo per l’accesso concorso magistratura ordinaria, titolo di preferenza per l’accesso alla professione di notaio o avvocato, ha il valore di un anno 1 anno di tirocinio per la scuola specializzazione professioni legali (1 anno di frequenza), titolo di preferenza per l’accesso alla magistratura onoraria. Ed è così che probabilmente a fronte di uno stipendio risicato, un lavoro impegnativo e in partenza precario, gli addetti scappano appena possono.