Nessuno potrà più puntare sulla retrocessione del club bianconero. La decisione arriva all'indomani della richiesta della Procura Figc di una proroga di 40 giorni per l’inchiesta sulla cosiddetta manovra stipendi
Le agenzie di scommesse hanno deciso di bloccare le giocate sull’opzione ”Juventus retrocessa sì”. Da oggi, come conferma l’agenzia Agimeg, nessun scommettitore potrà più puntare sulla retrocessione in Serie B del club bianconero, mentre può ancora farlo sulle altre squadre della Serie A. La decisione arriva all’indomani della richiesta della Procura Figc di una proroga di 40 giorni per l’inchiesta relativa alla cosiddetta manovra stipendi della Juventus e ai compensi pagati agli agenti dal club bianconero.
Il primo filone sportivo, quello relativo alle plusvalenze, ha già portato a una penalizzazione di 15 punti in classifica. La Juventus proverà a ricorrere di fronte al collegio di garanzia del Coni, ma intanto deve attendere gli effetti del secondo fascicolo in mano al procuratore Giuseppe Chiné. In linea teorica, in caso di deferimento la procura federale potrebbe anche chiedere la retrocessione, ma resta un’ipotesi improbabile. Il rischio di un’ulteriore penalizzazione in classifica invece è concreto.La Juventus dovrà rispondere in base all’articolo 31 comma 3 del Codice di giustizia sportiva della Federcalcio: “La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica”.
La decisione dei bookmakers è però legata al timore che il flusso delle giocate sulla retrocessione della Juventus aumenti notevolmente, mentre la quota su questa opzione al momento era ancora molto alta. Si tratta quindi di una scelta presa a scopo precauzionale: gli operatori di scommesse non vogliono trovarsi nella situazione di dover pagare molti soldi per una quota su cui oggi regna sovrana l’incertezza non dettata dai risultati sul campo, ma da questioni giudiziarie.