Sono 20 le persone denunciate ai Carabinieri di Milano per le ingiurie diffuse su Internet nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre e sulle quali, oggi, la sezione telematica del Nucleo investigativo ha chiuso le indagini che, da quanto si apprende, hanno coinvolto 17 uomini, tra cui anche Gabriele Rubini, alias Chef Rubio, e tre donne. Tra questi, accusati di diffamazione a mezzo telematico con l’aggravante delle motivazioni religiose, etniche o razziali, ci sono liberi professionisti, medici, assicuratori, infermieri, di varia estrazione sociale segnalati all’autorità giudiziaria e che ora dovrà decidere chi iscrivere per il reato ipotizzato.
Sul coinvolgimento di Rubio va ricordato che lo chef, ad esempio, aveva pubblicato un tweet dove accusava la senatrice a vita: “Palestinesi? ‘Non mi occupo di politica’. Cit. Liliana Segre. Vedo che però te ne occupi quando si tratta degli ucraini. Lasciami dire che il tuo silenzio sistematico nei confronti della pulizia etnica che il popolo palestinese sta subendo da 74 anni è disgustoso“. Così, come gli altri, è finito nella lista dei denunciati dalla senatrice a vita. Si tratta nella maggior parte di messaggi di “odio di natura diffamatoria, spesso di carattere antisemita e contenenti auguri di morte”. La stessa Segre parlando al forum nazionale delle donne ebree d’Italia aveva detto: “La vita mi ha insegnato a essere libera e senza paura nonostante io sia la più vecchia d’Europa obbligata alla scorta per tutti gli insulti e gli improperi e le minacce di morte che mi vengono fatte”, concludendo “poi è anche cattivo augurarmi la morte a 92 anni”.