“Ciao! Sono Manuel Franco Rocati e sono un artista”. Si presenta così Rosa Chemical, qualche ora dopo le prove al Teatro Ariston di Sanremo, pronto a stupire con “Made In Italy”, che promette di conquistare le radio e probabilmente di scalare il podio. Libero, sfrontato, sincero ai limiti dell’inverosimile, Rosa Chemical non si trattiene e parla a ruota di sesso, amore libero, omosessualità, arte, fotografia e non si pone alcun limite né nella vita privata che in quella artistica. A testimonianza della sua libertà artistica, Rosa Chemical ci ha presentato anche la copertina di “Made In Italy”, scattata da Kali Yuga in due versioni: una esplicita, quella ufficiale, ed una clean nel rispetto delle regole dei social, che censurano il nudo. Protagonista è Alex Mucci, influencer e content creator fra le più note sulla piattaforma OnlyFans, nuda su una tavola imbandita che richiama i tipici simboli dell’italianità, da lei schiacciati in segno di riscatto.
Qual è il messaggio di “Made In Italy”?
Molto semplice. È un inno all’amore, al sesso, all’eguaglianza e alla libertà. Tante volte sono scambiato come uno che accusa, ma in realtà sono in una posizione di difesa. Non penso di dire verità assolute, ma porto avanti le idee in cui credo. Non penso di essere il primo o di avere inventato nulla, ma se dopo 40 c’è bisogno di affermare certi principi e diritti, allora c’è un problema.
Papa Francesco ha detto: “L’omosessualità è peccato ma non è un crimine”. Che ne pensi?
(Fa una lunga pausa, ndr) Concetti che non ho mai pensato. Dal mio punto di vista mi sento di dire che essere gay non è assolutamente un peccato né un crimine. È un fatto che non va nemmeno giudicato o discusso. Ciascuno di noi sceglie il suo amore che è un sentimento, quanto di più lontano dalla razionalità. Ci sono ancora tanti passi da fare in questo senso in Italia.
Perché nel mondo della musica italiana (specie nell’hip hop) il coming out non viene considerato? Questione di marketing?
Tolta la questione del mercato, che secondo me non è la cosa più importante, il coming out è un passaggio difficile, complicato. C’è chi si nasconde per paura, ad esempio l’ambiente dell’hip hop è piuttosto misogino, chi non lo dice perché viviamo in un Paese che considera l’omosessualità un problema, c’è chi rimane sotto shock se un uomo o una donna dichiarano il proprio orientamento sessuale. Per questo credo che sia giusto che un personaggio pubblico faccia coming out e che dichiari di essere omosessuale, bisessuale, transessuale per invitare gli altri ad essere altrettanto liberi, per spingere i fan che hanno paura a capire di non essere soli e uscire allo scoperto.
Sei attivo anche su OnlyFans, cosa rappresenta per te?
Ho iniziato per gioco a postare le mie foto di nudo su Twitter. Poi diversi ragazzi e ragazze mi hanno scritto che volevano vedere qualcosa di più. Siccome mi sento a mio agio con la mia sessualità e con il mio corpo, ho deciso di aprire un profilo su OnlyFans. Non è il mio primo lavoro, intendiamoci, sono una artista e mi occupo di musica, arte, fotografia. Non mi fermo mai e non volevo che la prima cosa per cui fossi noto fosse il mio pene su OnlyFans.
Cosa accadrà su palco di Sanremo?
Non lo so nemmeno io! Ma di una cosa è sicuro: farò esattamente il contrario di quello che la gente si aspetta da me.
Pensi di superare le performance di Achille Lauro?
Non amo molto i paragoni, per il semplice fatto che abbiamo due background differenti: sui contenuti forse un passo in avanti io, mentre sull’estetica lui è sicuramente più avanti rispetto a me.
Hai paura per il tuo debutto all’Ariston?
Sono soggetto ad attacchi di ansia e di panico. Una volta sono pure scappato prima di un mio concerto. Ho intrapreso un percorso psicologico per imparare a gestire meglio tutto questo.
(Foto di Arsenyco)