Viaggi

Watamu, la perla del Kenya

Terra e acqua, una simbiosi in continua trasformazione lungo la costa kenyota. I ritmi delle maree sono mantra dei pescatori e magia per tutti i viaggiatori che scoprono il paradiso in una località autentica, la quale ha fatto del turismo un'occasione, senza snaturare se stessa.

Testo e Foto di E.Bittante - Alpitour World

Watamu è una realtà che conquista per il mare limpido e smeraldino, le spiagge candide e soffici come zucchero a velo ma soprattutto per la dimensione rilassata, pace che appaga. Si distingue per essere il centro più distante dai grandi flussi turistici della bellissima costa settentrionale del Kenya, situato a soli 15 km più a sud dell’animata Malindi. Una località tranquilla e defilata, dove accoglienza e gentilezza spiccano come note dolci negli abitanti, non è un caso se “Watamutradotto dallo swahili, la lingua locale, significa “gente amabile”. Qui si vive ancora la dimensione autentica di un villaggio di pescatori e i valori della quotidianità, senza privare i viaggiatori di una vacanza confortevole.

Splendidi litorali rinfrescati da ombrose palme da cocco dove spiaggiarsi e rilassarsi, isole che affiorano dal mare quando pensavate di potervi orientare scrutando l’orizzonte senza dovervi chiedere: “Sogno o son desto?”. Terre che vanno e che vengono come marinai: le maree trasformano come un incantesimo il paesaggio della costa kenyota, ricchissima di meraviglie come il Watamu Marine National Park & Reserve, un’area protetta di 10 chilometri quadrati di litorale e circa 32 di riserva della biosfera marina Unesco.

Relax e “illusioni”, ma anche entusiasmanti avventure esplorando l’Arabuko Sokoke Forest Reserve che orla di verde il tratto di costa, oppure tra le enigmatiche rovine di Gede, a soli 7 chilometri dal centro di Watamu, una rarissima testimonianza di città medioevale swahili risalente tra il tredicesimo e il diciassettesimo secolo, per centinaia di anni fagocitata dalla foresta che ne ha custodito i tesori ma anche i misteri irrisolti: un vaso cinese della dinastia Ming, vetri veneziani, forbici spagnole e altri monili provenienti dall’Estremo Oriente. Indizi che riconducono ad una città votata al commercio? La fantasia scorre tra le liane della giungla, così lungo le placide acque del Mida Creek, dove tra le mangrovie potrebbe spiccare il volo un raro droma, oppure affiorare qualche sguardo primordiale a fissarvi incuriosito, tra coreografie di minuscoli granchi violinisti e fantasma che pullulano in tutta la grande palude sino al punto in cui le acque dolci e fangose incontrano la salsedine dell’oceano.

Attimi di adrenalina, da alternare al romanticismo di un resort a pochi passi dall’Isola dell’Amore, che affiora con la bassa marea, vicino al SeaClub 7 Islands Resort di Francorosso, che sorge all’interno della spettacolare riserva naturale di Watamu. Perché è chiamata “dell’amore”? Indubbiamente per la sua forma a cuore, ma anche perché di questo luogo ci si innamora facilmente.

Watamu Bay, la natura, le maree e l’Italia che non ti aspetti

7 Islands Francorosso

A Watamu il relax inizia in riva al mare, a cominciare dalla splendida spiaggia del SeaClub 7 Islands, situata in uno dei punti più belli del litorale e bagnata dalle acque cristalline della Watamu Bay. A poca distanza è possibile visitare Kithangani, una terra emersa che merita un’escursione a piedi durante la bassa marea, a nuoto quando si alza, o in alternativa a bordo di un dhow, l’imbarcazione tipica che veleggia leggiadra sulle onde che separano il piccolo atollo dalla spiaggia di Watamu. Qualunque sia il modo di attraversare la baia, scoprirete una curiosità che fa sorridere gli Italiani: queste splendide acque sono altresì chiamate “Sardegna 2”, proprio per il suggestivo paesaggio molto simile alle piscine naturali della nostra bella isola, qui create dal fenomeno della marea. Un appellativo coniato proprio dai numerosi connazionali che scelgono di vivere qui e gestire attività imprenditoriali nel settore turistico e ricettivo. Non stupitevi se ai deliziosi piatti tipici della costa come il pesce alla swahili, i gamberetti al cocco con riso saltato, e l’amatissimo chapati, samosa e riso pilau, si trovi facilmente una cacio e pepe o una più inflazionata ma spettacolare pizza napoletana. Contaminazioni di gusto di un incontro felice che mantiene intatta l’atmosfera di Watamu.

Watamu, dove la natura è una cosa seria

Watamu

Le altre spiagge molto conosciute di Watamu sono le bellissime Blue Lagoon Bay e Turtle Bay, come è facile intuire, luogo in cui nidificano le tartarughe. Per ammirare queste longeve creature, merita una tappa anche il Watamu Turtle Watch, una riserva naturale dedicata alla protezione di 50 tartarughe verdi ed embricate, ma anche centro adibito alla riabilitazione di esemplari feriti o ammalati, dove vengono ospitati e curati con amore. La struttura è inoltre un polo didattico che vi consentirà di conoscere meglio queste splendide protagoniste e il loro habitat naturale, fragili ecosistemi da salvaguardare.

Per chi non teme il sibilo del sapere, da visitare anche il Bio-Ken Snake Farm & Laboratory, non solo un semplice serpentario ma anche uno dei più importanti centri di ricerca al mondo per lo studio dei sieri antiofidici e hub per le emergenze causate dai morsi da serpente, in queste zone possibili, per questa ragione è sempre consigliato muoversi in compagnia di guide professioniste durante le escursioni negli ambienti naturali. Una realtà che permette di stemperare le paure con la conoscenza, un’esperienza da non perdere per ammirare tante specie, in totale sicurezza e sempre in compagnia di esperti che vi introdurranno in questo affascinante mondo dei rettili.

Watamu è natura da esplorare ed amare, il punto di partenza perfetto per raggiungere la parte orientale dell’iconico Tsavo National Park, il più grande del Paese nonché una delle riserve naturali più importanti del mondo, con i suoi oltre 13.000 km². La zona Est è caratterizzata dalle terre rosse della savana, polveri sottili dove gli elefanti amano rotolarsi. Provate a fare mente locale: quando pensate a questi enormi pachidermi, non li ricordate spesso incipriati da un velo di colore rossastro? Non tutti sanno che lo utilizzano come difesa anti-parassitaria, una forma di adattamento che dà loro protezione e un tocco di classe quasi fosse un make-up. Questa è una delle tante curiosità che potrete scoprire durante un safari alla ricerca dei big five, la “gang del parco” che oltre agli elefanti include, leoni, leopardi, rinoceronti e bufali. In Kenya la natura è una cosa seria, e bellissima, una magia che svela tutti i segreti a chi desidera rivelarli.

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