“Aumentano le spese militari per l’Ucraina. I governi europei, e il governo italiano tra questi, sono autorizzati a sforare il patto di stabilità. Per la sanità pubblica non hanno trovato un euro, per gli armamenti sono tutti quanti pronti ad andare oltre la soglia del debito pubblico che già abbiamo accumulato in Italia. È una scelta doppiamente grave perché si penalizza la sanità pubblica, cioè la vita dei cittadini, e perché, per quanto riguarda l’Ucraina, continuiamo ad andare avanti in maniera assolutamente irresponsabile. Non c’è neanche l’ombra di un’iniziativa di pace”. Sono le dure parole del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che nella sua consueta diretta video su Facebook stigmatizza severamente le ultime decisioni del governo Meloni sulla guerra in Ucraina.
De Luca ribadisce la sua nota posizione: “Quando si parla di pace, si banalizza. Se vogliamo fare qualche passo concreto in avanti, nella situazione attuale dobbiamo arrivare al ‘cessate il fuoco’. Poi si discute. Siamo di fronte a una totale assenza di iniziativa politica dell’Europa e a una mistificazione che dura da un anno. La guerra viene presentata come uno scontro tra civiltà, cioè tra democrazie e autocrazie. Questa è una grande sciocchezza. È una guerra di aggressione promossa dalla Russia, anche perché nessuno in Occidente ha avuto l’intelligenza politica di favorire l’intesa Ucraina-Russia prima del febbraio scorso“.
E aggiunge: “Quando si inviano carri armati e armamenti sofisticati, si ha in testa una vittoria militare dell’Ucraina sul campo e noi continuiamo a ricordare, affiancandoci a Papa Francesco, che la Russia è dotata di armamenti nucleari. E se qualcuno pensa di vincere sul campo, porterà l’Europa sull’orlo della guerra nucleare. Ma pare che queste preoccupazioni non sfiorino i nostri governi. Dobbiamo difendere l’alleanza atlantica e i nostri rapporti con gli Usa, ma non siamo obbligati a chiudere gli occhi di fronte ai pericoli della realtà”.
De Luca ricorda: “Questa guerra sta producendo anche dei grandi movimenti economici. Quando parliamo di rigassificatori, sembra che così risolviamo i problemi di fornitura di gas per l’Italia e per l’Europa. Ma in realtà il gas prodotto dai rigassificatori costa 4 volte di più rispetto al gas che viene acquistato dall’industria americana. Questo semplice dato – conclude – è stato ricordato nei mesi passati soltanto dal ministro dell’Economia francese. Tutti gli altri non hanno il coraggio di parlare un linguaggio di verità. Dunque, dentro le vicende di questa guerra e dentro la crisi energetica, c’è una riaffermazione di potenza e di predominio industriale e produttivo di alcuni paesi a scapito di altri. Ricordiamocelo”.