La trasposizione teatrale dell’omonimo romanzo dello scrittore ligure è in programmazione al Piccolo Teatro Grassi fino al 5 febbraio
Il Piccolo teatro di Milano celebra Italo Calvino nel centenario della sua nascita con la messinscena de Il Barone Rampante, per la regia di Riccardo Frati. Il romanzo omonimo, pubblicato nel 1957, è il secondo tassello di una trilogia – gli altri sono Il Visconte Dimezzato (1952) e Il Cavaliere Inesistente (1959) – chiamata ‘I nostri antenati’. Al centro della storia, narrata dal mite e remissivo Biagio Piovasco di Rondò, si trova lo spavaldo fratello maggiore Cosimo, che appena dodicenne si rifiuta di mangiare un piatto di lumache preparato dalla sorella e si rifugia su un albero per non scenderne mai più. In questo modo, il piccolo barone sfida e vince le convenzioni aristocratiche che dominano una fiabesca Liguria di fine Settecento, nel clima che darà poi il via alla Rivoluzione francese.
Claudio Longhi, direttore artistico del teatro milanese, afferma che l’adattamento teatrale di Frati “compone una partitura tesa a decifrare il ramificato dettaglio della realtà”. Il regista, infatti, dichiara di aver voluto sviluppare la vicenda attraverso una ‘dialettica verticale’ non soltanto fisica – Cosimo che vive sugli alberi – ma anche concettuale: un cambiamento di punto di vista sul mondo, per comprendere meglio ciò che già si conosce.
Lo spettacolo è interpretato da Mauro Avogadro, Giovanni Battaglia, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Diana Manea, Marina Occhionero e Francesco Santagada, ed è in programmazione al Piccolo Teatro Grassi fino al 5 febbraio.